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Ricorso inammissibile: quando le censure sono generiche

La Corte di Cassazione, con ordinanza 19011/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile perché basato su censure generiche. Il ricorrente contestava la valutazione delle prove e il diniego delle attenuanti senza argomentazioni specifiche, portando alla conferma della condanna al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Limiti delle Impugnazioni Generiche

L’ordinanza n. 19011/2024 della Corte di Cassazione offre un chiaro monito sull’importanza della specificità nei motivi di impugnazione. Quando un’impugnazione non supera una certa soglia di criticità e concretezza, il rischio è quello di vederla dichiarata come ricorso inammissibile. Questo caso specifico illustra perfettamente i criteri utilizzati dalla Suprema Corte per definire un ricorso come ‘generico’ e, di conseguenza, rigettarlo senza entrare nel merito.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’imputato contestava la decisione dei giudici di secondo grado sotto due profili principali: in primo luogo, lamentava una manifesta illogicità nella motivazione che aveva portato alla sua condanna, sostenendo un’errata valutazione degli elementi di prova. In secondo luogo, criticava la violazione di legge relativa alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato il ricorso, lo ha dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione della Corte d’Appello è così divenuta definitiva.

Le Motivazioni del Ricorso Inammissibile

Il cuore della decisione risiede nella valutazione dei motivi di ricorso. La Suprema Corte ha ritenuto che le censure presentate fossero del tutto generiche e non superassero la soglia di ammissibilità. Secondo i giudici, il ricorrente non ha esplicitamente enunciato né argomentato i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto e di diritto che fondavano la sentenza impugnata.

In altre parole, l’appello si limitava a contestare la valutazione delle prove e il giudizio sulla responsabilità penale senza indicare specificamente dove e perché la Corte d’Appello avrebbe sbagliato. La Cassazione ha sottolineato che la motivazione della sentenza di secondo grado era, al contrario, ‘sufficiente e non illogica’ e aveva preso in adeguata considerazione le argomentazioni difensive. Un ricorso inammissibile è tale proprio quando non riesce a confrontarsi in modo puntuale e dettagliato con la decisione che intende criticare, ma si limita a riproporre doglianze astratte.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso in Cassazione non può essere un semplice riesame del merito della vicenda. Per essere ammissibile, deve individuare con precisione i vizi di legittimità (violazione di legge o vizi di motivazione) della sentenza impugnata. Chi intende ricorrere deve formulare critiche specifiche, argomentate e pertinenti, dimostrando in che modo la decisione dei giudici di grado inferiore sia errata. Proporre censure generiche, che si limitano a esprimere un dissenso rispetto alla valutazione dei fatti, porta inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria, rendendo definitiva la condanna.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti ‘del tutto generici’. Le censure non hanno enunciato ed argomentato in modo specifico le critiche alla sentenza impugnata, risultando inadeguate a superare la soglia di ammissibilità.

Quali erano le principali contestazioni mosse dal ricorrente?
Il ricorrente contestava la manifesta illogicità della motivazione riguardo al giudizio di responsabilità penale, per un’errata valutazione delle prove, e la violazione di legge per la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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