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Ricorso inammissibile: quando l’appello è tardivo

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché presentato oltre il termine di legge. La sentenza d’appello era stata emessa il 18/07/2024 e la motivazione depositata il 12/09/2024, fissando la scadenza per l’appello al 31/10/2024. Il ricorso, depositato solo il 23/11/2024, è risultato tardivo, rendendo la sentenza definitiva e comportando la condanna del ricorrente alle spese processuali e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze di un Appello Tardivo

Nel processo penale, il rispetto dei termini è un principio fondamentale che garantisce certezza e stabilità giuridica. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre uno spunto cruciale per comprendere le gravi conseguenze derivanti dalla presentazione tardiva di un’impugnazione. La decisione evidenzia come un errore procedurale possa precludere l’esame nel merito di un caso, portando a un ricorso inammissibile e a sanzioni per il ricorrente.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 18 luglio 2024. Le motivazioni di tale sentenza venivano regolarmente depositate in cancelleria il 12 settembre 2024, nel pieno rispetto del termine di sessanta giorni previsto dalla legge.

Secondo il codice di procedura penale, da questa data iniziava a decorrere il termine per proporre ricorso per cassazione. La scadenza ultima per presentare l’impugnazione era fissata per il 31 ottobre 2024. Tuttavia, il ricorso veniva depositato solo il 23 novembre 2024, quasi un mese dopo il termine perentorio.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile per Tardività

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminati gli atti con la procedura semplificata de plano, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione è netta e inequivocabile: la tardività della sua proposizione. Quando il ricorso è stato depositato, la sentenza della Corte d’Appello era già divenuta irrevocabile, ovvero definitiva e non più soggetta a impugnazioni ordinarie. Di conseguenza, la Corte non ha potuto nemmeno entrare nel merito delle doglianze sollevate dal ricorrente, fermandosi a una verifica puramente procedurale.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha basato la sua decisione su precise disposizioni normative. In primo luogo, l’art. 544, comma 3, del codice di procedura penale, che stabilisce i termini per il deposito della motivazione della sentenza. Nel caso di specie, la Corte d’Appello ha rispettato il termine di sessanta giorni.

In secondo luogo, e in modo decisivo, è stato applicato l’art. 585, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma fissa i termini per proporre impugnazione, che decorrono dal deposito della motivazione. Il ricorso, presentato ben oltre la scadenza del 31 ottobre 2024, è risultato irrimediabilmente tardivo.

La tardività non è una mera irregolarità, ma un vizio che impedisce al giudice di esaminare la fondatezza delle censure. Il passaggio in giudicato della sentenza (cioè il suo divenire irrevocabile) cristallizza la decisione, che non può più essere messa in discussione se non in casi eccezionali e con strumenti straordinari.

Le Conclusioni: Conseguenze e Implicazioni Pratiche

Le conseguenze di un ricorso inammissibile sono severe. Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente a due pagamenti:

1. Il pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato.
2. Il versamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che la legge prevede per scoraggiare impugnazioni presentate senza rispettare i presupposti di ammissibilità.

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del diritto processuale: la diligenza nel rispetto dei termini è un dovere imprescindibile per le parti. Un errore di questo tipo non solo vanifica la possibilità di ottenere una revisione della decisione, ma comporta anche significative conseguenze economiche. È una lezione importante per chiunque si approcci al sistema giudiziario, sottolineando l’importanza di una difesa tecnica attenta e puntuale.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato depositato tardivamente, ovvero oltre il termine perentorio stabilito dalla legge. La scadenza era il 31/10/2024, ma il deposito è avvenuto solo il 23/11/2024.

Cosa significa che la sentenza era diventata ‘irrevocabile’?
Significa che, una volta scaduti i termini per l’impugnazione senza che questa sia stata validamente proposta, la sentenza è diventata definitiva. Non può più essere modificata attraverso i mezzi di impugnazione ordinari e deve essere eseguita.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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