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Ricorso inammissibile: quando l’appello è ripetitivo

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni del precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza d’appello. La decisione sottolinea che l’impugnazione deve essere una critica argomentata e specifica, pena la sua inammissibilità e la condanna al pagamento delle spese.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione chiarisce i requisiti dell’impugnazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un’impugnazione non può essere una semplice riproposizione dei motivi già esposti. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è necessario un confronto critico e specifico con le argomentazioni della sentenza che si intende contestare. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una sentenza della Corte di Appello di Torino, che aveva parzialmente riformato una precedente pronuncia di primo grado. L’imputato era stato condannato a otto mesi di reclusione e a una multa per un reato previsto dal Testo Unico sulle spese di giustizia (art. 95 D.P.R. 115/2002).

Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso per cassazione, sollevando due questioni principali:
1. L’illogicità e la contraddittorietà della motivazione riguardo all’affermazione della sua responsabilità penale.
2. L’omessa, illogica e contraddittoria motivazione sul rigetto della richiesta di sostituire la pena detentiva con i lavori di pubblica utilità.

La Decisione della Corte: il ricorso è inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato i motivi del ricorso e li ha dichiarati inammissibili. La ragione di tale decisione non risiede nel merito delle questioni sollevate, ma in un vizio formale e sostanziale dell’atto di impugnazione stesso. Secondo i giudici, il ricorso si limitava a ‘riprodurre e reiterare’ le medesime considerazioni critiche già espresse nell’atto di appello, senza confrontarsi in modo specifico con la motivazione della sentenza di secondo grado.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale. La funzione tipica di un’impugnazione, spiegano i giudici, è quella della critica argomentata avverso il provvedimento che si contesta. Questo significa che non basta lamentare genericamente un’ingiustizia o un’illogicità.

Perché un’impugnazione sia ammissibile, deve:
* Indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta.
* Confrontarsi puntualmente con le argomentazioni sviluppate nella sentenza impugnata, evidenziando le ragioni del dissenso.

Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione ‘congrua e logica’ sia sul riconoscimento della responsabilità penale sia sul diniego della sostituzione della pena, motivato dalla ‘negativa personalità’ dell’imputato. Il ricorrente, invece di contestare specificamente questi punti, ha riproposto le stesse doglianze del precedente grado, ignorando di fatto le risposte già fornite dai giudici d’appello. Questo comportamento processuale rende il ricorso inammissibile perché viene meno la sua funzione essenziale, che è quella di stimolare un controllo critico sulla decisione, non di ottenere un terzo giudizio di merito.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un monito importante per gli operatori del diritto. La redazione di un atto di impugnazione richiede un lavoro di analisi approfondita della sentenza che si intende sfidare. Non è sufficiente ‘copiare e incollare’ i motivi di un precedente atto, ma è indispensabile costruire una critica mirata, che smonti punto per punto le argomentazioni del giudice. In caso contrario, il rischio non è solo quello di vedere il proprio ricorso respinto nel merito, ma di vederlo dichiarato inammissibile in via preliminare, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000,00 euro.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate nell’atto di appello, senza confrontarsi in modo specifico e critico con le motivazioni della sentenza di secondo grado.

Qual è la funzione essenziale di un atto di impugnazione secondo la Corte?
La funzione essenziale è quella di realizzare una ‘critica argomentata’ del provvedimento impugnato, indicando in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il dissenso rispetto alle argomentazioni del giudice.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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