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Ricorso inammissibile: quando l’appello è nullo

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché l’imputato si era limitato a manifestare la volontà di impugnare la sentenza di condanna, senza fornire alcuna motivazione a sostegno della sua richiesta. A seguito della dichiarazione di inammissibilità, l’appellante è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza dei Motivi

L’ordinanza n. 8587/2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento su un requisito fondamentale nel processo penale: la specificità dei motivi di impugnazione. Presentare un appello è un diritto, ma per essere valido deve rispettare precise regole formali. Il caso in esame dimostra come una semplice dichiarazione di volontà, priva di argomentazioni, porti a una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze onerose per chi lo presenta. Analizziamo insieme la vicenda e i principi di diritto affermati dalla Suprema Corte.

Il Caso in Esame: Un Appello Senza Sostanza

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Genova e successivamente confermata dalla Corte di Appello della stessa città. L’imputato era stato ritenuto colpevole per un reato previsto dall’art. 95 del d.P.R. n. 115/2002.

Contro la sentenza di secondo grado, l’imputato decideva di presentare personalmente ricorso per cassazione. Tuttavia, l’atto di impugnazione si limitava a una mera manifestazione della volontà di contestare la decisione, senza contenere alcuna indicazione dei motivi specifici per cui la sentenza veniva ritenuta errata o ingiusta. In pratica, mancava il cuore dell’appello: le argomentazioni giuridiche e fattuali a sostegno della richiesta di riforma.

La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, investita del caso, non ha avuto dubbi nel definire la questione. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha rilevato che un atto di impugnazione non può consistere in una semplice dichiarazione di dissenso. La legge processuale penale richiede che chi impugna una sentenza esponga in modo chiaro e specifico le ragioni della sua contestazione, indicando i punti della decisione che si criticano e le argomentazioni a supporto.

Questa regola non è un mero formalismo, ma risponde a una duplice esigenza: delimitare l’oggetto del giudizio di appello e permettere al giudice superiore di comprendere esattamente quali aspetti della sentenza precedente debbano essere riesaminati. Un atto generico non consente questo esame e, pertanto, non può essere preso in considerazione.

Le Motivazioni della Decisione

Nelle motivazioni dell’ordinanza, i giudici supremi hanno chiarito che la presentazione di un ricorso è un atto tecnico che richiede il rispetto di requisiti essenziali. La manifestazione della sola “volontà di impugnare” non soddisfa il requisito legale della specificità dei motivi. Il legislatore impone all’appellante di articolare critiche precise e pertinenti alla decisione impugnata. L’assenza totale di queste critiche rende l’atto processuale nullo e, di conseguenza, il ricorso non può superare il vaglio preliminare di ammissibilità. La decisione della Corte è dunque una diretta applicazione dei principi fondamentali che governano il sistema delle impugnazioni penali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per l’Imputato

Le conseguenze di un ricorso inammissibile sono severe. In primo luogo, la sentenza di condanna impugnata diventa definitiva e irrevocabile, con tutte le relative conseguenze. In secondo luogo, la parte che ha presentato l’impugnazione inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento. Infine, come nel caso di specie, viene disposta la condanna al versamento di una somma di denaro, qui quantificata in quattromila euro, in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce l’importanza di affidarsi a un difensore tecnico per la redazione degli atti di impugnazione, al fine di evitare errori procedurali che possono precludere la possibilità di far valere le proprie ragioni e comportare ulteriori sanzioni economiche.

È sufficiente dichiarare di voler impugnare una sentenza per presentare un ricorso valido?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la mera manifestazione della volontà di impugnare, senza l’indicazione specifica dei motivi, non è sufficiente. Il ricorso deve contenere argomentazioni chiare che contestino la decisione precedente.

Cosa succede se un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Se un ricorso viene dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, la parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in denaro alla Cassa delle ammende.

Per quale reato era stato condannato l’imputato nei gradi di giudizio precedenti?
L’imputato era stato condannato in primo e secondo grado per il reato previsto dall’articolo 95 del d.P.R. n. 115/2002.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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