Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea i Requisiti Essenziali dell’Impugnazione
L’ordinanza in esame offre un importante promemoria sui requisiti di forma e sostanza che ogni atto di impugnazione deve possedere per superare il vaglio di ammissibilità. La Corte di Cassazione, con una decisione netta, ha dichiarato un ricorso inammissibile, evidenziando come la genericità e la mancanza di specificità delle censure proposte non possano trovare accoglimento. Questo caso serve da monito sulla necessità di redigere atti processuali con rigore e precisione.
Il Contesto del Caso Giudiziario
La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Il ricorrente, tramite il suo legale, ha tentato di portare le proprie ragioni dinanzi alla Suprema Corte, contestando la decisione del giudice di secondo grado. L’obiettivo era ottenere un riesame della sua posizione, ma l’atto presentato non ha superato la prima, fondamentale barriera del giudizio di legittimità: l’ammissibilità.
La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e ha emesso un’ordinanza per dichiararne l’inammissibilità. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, constatando la carenza dei presupposti procedurali necessari per proseguire. Come conseguenza diretta, ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questo esito sottolinea come un ricorso inammissibile non sia solo inefficace, ma comporti anche conseguenze economiche negative per chi lo propone.
Le Motivazioni alla Base della Dichiarazione di Inammissibilità
Il fulcro della decisione della Corte risiede nelle motivazioni che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. I giudici hanno rilevato che le censure mosse alla sentenza impugnata erano prive di due elementi essenziali:
1. La puntuale enunciazione delle ragioni di diritto: Il ricorso mancava di una spiegazione chiara e specifica delle norme di legge che si ritenevano violate e del perché la loro applicazione nel caso concreto fosse errata. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso, ma è necessario argomentare in modo tecnico e preciso.
2. I correlati congrui riferimenti alla motivazione dell’atto impugnato: L’atto di impugnazione non si confrontava specificamente con le argomentazioni sviluppate dai giudici della Corte d’Appello nella loro sentenza. Per contestare efficacemente una decisione, bisogna smontarne punto per punto il ragionamento giuridico, evidenziandone le presunte fallacie, e non limitarsi a riproporre le proprie tesi in modo astratto.
In sostanza, la Corte ha ritenuto l’appello un atto generico, incapace di instaurare un vero e proprio dialogo critico con la sentenza che intendeva contestare.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Redazione degli Atti
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la specificità dei motivi di ricorso. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è indispensabile che l’avvocato rediga un atto che non solo elenchi i punti di disaccordo, ma che articoli una critica puntuale, giuridicamente fondata e strettamente ancorata alla motivazione del provvedimento che si impugna. La decisione serve come guida pratica, ricordando che la superficialità e la genericità nella redazione degli atti processuali conducono inevitabilmente a un esito negativo, con aggravio di spese per l’assistito.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure proposte erano prive di una puntuale enunciazione delle ragioni di diritto che le giustificavano e non contenevano specifici e congrui riferimenti alla motivazione della sentenza impugnata.
Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente in caso di inammissibilità?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.
Quali requisiti deve avere un ricorso per essere considerato ammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso, per essere ammissibile, deve contenere motivi specifici che includano una chiara esposizione delle ragioni di diritto violate e un confronto critico e puntuale con le argomentazioni contenute nella motivazione della sentenza che si sta impugnando.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5578 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 5578 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 19/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 26/04/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe esaminati gli atti e il provvedimento impugNOME;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché le censure proposte sono prive della puntual enunciazione delle ragioni di diritto che le giustificano e dei correlal:i congrui riferim motivazione dell’atto impugNOME rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616 proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 19 gennaio 2024.