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Ricorso inammissibile: quando l’appello è infondato

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché manifestamente infondato. L’appellante ha basato il ricorso su un certificato penale datato, mentre la Corte d’Appello aveva correttamente considerato precedenti penali più recenti per reati della stessa indole, motivando adeguatamente la pena. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Manifestamente Infondato

Quando si presenta un appello in Cassazione, è fondamentale che questo sia supportato da motivazioni solide e pertinenti. Un ricorso inammissibile non solo non viene esaminato nel merito, ma comporta anche conseguenze economiche per chi lo propone. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come la manifesta infondatezza dei motivi porti a una declaratoria di inammissibilità, con condanna alle spese e al pagamento di una sanzione.

I fatti del caso

Un individuo, condannato dalla Corte d’Appello di Bari, ha presentato ricorso per Cassazione. La difesa si basava, tra gli altri punti, su un certificato del casellario giudiziale che, a detta del ricorrente, avrebbe dovuto influenzare la determinazione della pena in modo più favorevole. L’obiettivo era contestare la valutazione fatta dai giudici di secondo grado, sostenendo che non avessero considerato adeguatamente la situazione penale complessiva dell’imputato.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha esaminato il caso e ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione, presa in camera di consiglio, si basa su una valutazione preliminare che ha evidenziato la palese mancanza di fondamento delle censure mosse alla sentenza impugnata.

Le motivazioni: perché il ricorso inammissibile è stato rigettato

La Corte di Cassazione ha spiegato in modo chiaro e conciso le ragioni della sua decisione. Il ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato per due motivi principali:

1. Certificato del casellario giudiziale obsoleto: Il documento presentato dal ricorrente a sostegno delle sue tesi risaliva al 2016. La Corte ha sottolineato che questo certificato era superato rispetto a quello, più recente, utilizzato dalla Corte d’Appello. Quest’ultimo, infatti, riportava precedenti penali per reati della stessa indole, che giustificavano pienamente la valutazione della pena operata dai giudici di merito.

2. Motivazione esaustiva della Corte d’Appello: La Suprema Corte ha rilevato che la Corte d’Appello aveva già motivato in modo corretto ed esaustivo la propria decisione sulla pena. Le argomentazioni del giudice di secondo grado erano complete e logiche, e il ricorrente non ha fornito elementi validi per metterle in discussione. Il tentativo di contestare la pena basandosi su documentazione datata è stato quindi giudicato un espediente non idoneo a scalfire la solidità della sentenza impugnata.

In sostanza, il ricorso non presentava argomenti nuovi o validi che potessero giustificare un annullamento della decisione precedente.

Le conclusioni: implicazioni pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: un ricorso per Cassazione deve basarsi su motivi specifici, pertinenti e fondati su prove aggiornate e rilevanti. Presentare un ricorso inammissibile o manifestamente infondato non è una strategia processuale priva di conseguenze. Oltre alla conferma della condanna, il ricorrente si espone a ulteriori sanzioni economiche, come il pagamento delle spese del giudizio di legittimità e il versamento di una somma alla Cassa delle ammende. Per i professionisti del diritto e per i loro assistiti, questa decisione serve da monito: è essenziale valutare con estrema attenzione i presupposti di un ricorso prima di presentarlo, per evitare esiti controproducenti.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è manifestamente infondato, ovvero quando le motivazioni addotte sono palesemente prive di pregio giuridico. Nel caso specifico, il ricorso si basava su un certificato penale obsoleto e non contestava validamente la motivazione, già completa ed esaustiva, della corte precedente.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) da versare alla Cassa delle ammende.

Quale valore ha il certificato del casellario giudiziale in un processo?
Il certificato del casellario giudiziale è un documento importante che attesta i precedenti penali di una persona e viene considerato dal giudice per valutare la pena. Tuttavia, per essere rilevante, deve essere aggiornato. Usare un certificato datato che non riflette la situazione attuale, come nel caso esaminato, non ha efficacia e può indebolire le argomentazioni difensive.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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