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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché l’imputata si era limitata a riproporre le stesse argomentazioni dell’appello, senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata. Il caso riguardava la mancata sostituzione di una pena detentiva con una pecuniaria per un reato di furto aggravato. La Corte ha ribadito che l’impugnazione deve consistere in una critica argomentata e specifica al provvedimento contestato, altrimenti è destinata all’inammissibilità.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Critica Argomentata

Presentare un’impugnazione in un processo penale non è un atto meramente formale, ma richiede una critica puntuale e argomentata della decisione che si intende contestare. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito con forza questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché si limitava a ripetere le stesse doglianze già respinte nel grado precedente. Questa ordinanza offre uno spunto fondamentale per comprendere i requisiti di ammissibilità di un ricorso e le conseguenze di una sua formulazione generica.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale di Pescara e successivamente confermata dalla Corte di Appello di L’Aquila. L’imputata era stata giudicata colpevole del reato di furto aggravato in concorso (artt. 110, 624, 625 n. 4 e 5 c.p.) e condannata a nove mesi di reclusione e 200,00 euro di multa.

Tramite il suo difensore, l’imputata ha proposto ricorso per cassazione, sollevando un unico motivo: la violazione di legge e la manifesta illogicità della motivazione riguardo al mancato accoglimento della richiesta di sostituire la pena detentiva con una pena pecuniaria, ai sensi dell’art. 20-bis del codice penale.

La Decisione della Cassazione e il Principio del Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito della questione. La ragione di tale decisione non risiede nella fondatezza o meno della richiesta di sostituzione della pena, bensì in un vizio procedurale fondamentale dell’atto di impugnazione.

I giudici hanno osservato che il ricorso non faceva altro che reiterare le medesime considerazioni critiche già espresse nell’atto di appello. L’imputata, in sostanza, non si era confrontata con la motivazione specifica con cui la Corte territoriale aveva respinto la sua richiesta, motivazione che evidenziava la ‘negativa personalità’ della stessa come ostacolo alla concessione del beneficio.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha richiamato un principio consolidato nella sua giurisprudenza: la funzione tipica dell’impugnazione è quella della critica argomentata avverso il provvedimento cui si riferisce. Questo significa che l’atto di impugnazione deve contenere un confronto puntuale e specifico con le argomentazioni della sentenza contestata.

L’appellante o il ricorrente deve indicare in modo preciso le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il proprio dissenso, spiegando perché la motivazione del giudice precedente sia errata o illogica. Un ricorso che, come nel caso di specie, si limita a riproporre le stesse lamentele in modo generico, senza affrontare e smontare la logica argomentativa della decisione impugnata, viene meno alla sua unica funzione. Di conseguenza, è destinato all’inammissibilità.

Le Conclusioni

Questa ordinanza serve da monito: la redazione di un atto di impugnazione efficace richiede uno sforzo critico e analitico. Non è sufficiente ripetere argomenti già spesi, ma è necessario ingaggiare un dialogo serrato con la sentenza che si contesta, individuandone le specifiche falle logiche o giuridiche. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000,00 euro.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte nel precedente grado di giudizio (l’appello), senza confrontarsi in modo critico e specifico con le motivazioni della sentenza impugnata.

Qual è la funzione essenziale di un atto di impugnazione secondo la Corte?
Secondo la Corte, la funzione essenziale di un’impugnazione è quella di svolgere una critica argomentata avverso il provvedimento che si contesta. Ciò richiede un confronto puntuale con le argomentazioni del giudice, indicando specificamente le ragioni di diritto e di fatto che ne dimostrerebbero l’erroneità.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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