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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché il ricorrente si è limitato a ripetere le argomentazioni del precedente grado di giudizio, senza confrontarsi con le motivazioni della sentenza d’appello. La decisione sottolinea che l’impugnazione deve contenere una critica specifica e puntuale, pena la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Ribadisce la Necessità di una Critica Specifica

Un ricorso inammissibile è l’esito che ogni difensore teme. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare uno dei motivi più comuni di questa pronuncia: la mancanza di specificità dei motivi di impugnazione. Quando un ricorso si limita a ripetere argomenti già esposti, senza un reale confronto con la decisione impugnata, la sua sorte è segnata. Vediamo insieme cosa è successo e quali lezioni possiamo trarne.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. Il ricorrente, tramite il suo legale, ha sottoposto alla Corte di Cassazione le proprie doglianze, contestando la decisione dei giudici di secondo grado. Tuttavia, l’atto presentato non ha superato il vaglio preliminare di ammissibilità, portando a una decisione netta da parte della Suprema Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Ricorso Inammissibile

Con l’ordinanza in esame, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza di tale declaratoria non è stata solo la fine del procedimento, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Una decisione che serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione conformi ai requisiti di legge.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Dichiarato Inammissibile?

La Corte ha basato la sua decisione su un principio consolidato e fondamentale del diritto processuale penale. Analizziamo i punti chiave delle motivazioni.

Il Principio della Specificità dei Motivi

La funzione principale di un’impugnazione non è ottenere un nuovo giudizio sui fatti, ma sottoporre a critica la decisione precedente. L’ordinanza ribadisce che questa ‘critica argomentata’ deve essere specifica. Gli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale impongono che i motivi di ricorso indichino chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono ogni richiesta. Un’impugnazione generica, che non entra nel dettaglio delle argomentazioni della sentenza impugnata, manca del suo scopo primario.

L’Errore della Mera Reiterazione

Il vizio fatale del ricorso esaminato è stato quello di riproporre ‘pedissequamente’ (cioè, alla lettera) le censure già sollevate in appello. Il ricorrente si è limitato a ripetere le proprie tesi, aggiungendo solo frasi assertive e apodittiche sulla scorrettezza della sentenza, senza però smontare il ragionamento logico-giuridico seguito dai giudici d’appello per rigettare quegli stessi motivi. È mancato, in sostanza, il ‘confronto puntuale’ con la motivazione del provvedimento contestato.

La Necessità di un Confronto Dialettico

La Cassazione ha sottolineato che l’atto di impugnazione deve contenere un’analisi critica che si misuri con le argomentazioni della sentenza. Non basta affermare che il giudice ha sbagliato; è necessario spiegare perché, evidenziando i vizi logici o gli errori di diritto presenti nella motivazione. Nel caso di specie, il ricorso non ha affrontato le ragioni per cui la Corte d’Appello aveva confermato la responsabilità, la qualificazione giuridica del reato e la recidiva.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma un orientamento giurisprudenziale rigoroso ma necessario per garantire l’efficienza del sistema giudiziario. Per chi si appresta a redigere un’impugnazione, le implicazioni sono chiare: è essenziale studiare a fondo la sentenza che si intende contestare e costruire un atto che ne critichi specificamente ogni passaggio problematico. Un ricorso inammissibile perché generico non solo rappresenta una sconfitta processuale, ma comporta anche conseguenze economiche significative per l’assistito. La professionalità si misura anche nella capacità di instaurare un dialogo critico e argomentato con le decisioni dei giudici.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile per difetto di specificità quando si limita a riproporre le stesse censure del precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente e in modo puntuale con le argomentazioni della sentenza che si sta impugnando.

Qual è la funzione tipica di un’impugnazione secondo la sentenza?
La funzione tipica dell’impugnazione è quella della critica argomentata avverso il provvedimento a cui si riferisce. L’atto deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta di riforma della decisione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In caso di inammissibilità, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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