LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati dall’imputato sono stati ritenuti in parte non proponibili in quella sede e in parte troppo generici. La decisione sottolinea che le censure a una sentenza devono essere specifiche e pertinenti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità

Presentare un’impugnazione è un diritto fondamentale, ma deve seguire regole precise. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione chiarisce cosa rende un ricorso inammissibile, evidenziando l’importanza di formulare motivi specifici e pertinenti. Quando una critica alla sentenza di grado inferiore è troppo vaga o solleva questioni non appropriate per quella fase del giudizio, il risultato è una dichiarazione di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione. Analizziamo questa decisione per capire i principi applicati.

I Fatti del Caso: Un Ricorso Contro la Sentenza d’Appello

Un imputato, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello di Genova, decideva di presentare ricorso per cassazione. L’atto di impugnazione si basava principalmente su due doglianze. La prima riguardava la mancata applicazione di una causa di non punibilità, un’esimente che, se accolta, avrebbe potuto escludere la sua responsabilità penale. La seconda, invece, criticava il trattamento sanzionatorio, ritenuto non congruo dalla difesa.

La Decisione della Corte di Cassazione: il Ricorso è Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminati gli atti, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a una valutazione preliminare, concludendo che l’impugnazione non superava il vaglio di ammissibilità. Oltre a respingere il ricorso, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La decisione della Suprema Corte si fonda su una duplice argomentazione, una per ciascun motivo di ricorso presentato.

Motivo Indeducibile: La Questione sulla Non Punibilità

Il primo motivo, relativo alla causa di non punibilità, è stato considerato ‘indeducibile’. Questo termine tecnico significa che la questione sollevata non poteva essere validamente proposta in quella specifica sede processuale. La Corte ha ritenuto che tale argomento fosse stato sottratto alla cognizione del giudice del gravame, ovvero la Corte d’Appello non aveva il potere o il dovere di pronunciarsi su quel punto nelle forme in cui era stato presentato. Di conseguenza, non poteva essere materia di valutazione neanche per la Cassazione.

Motivo Generico: La Critica al Trattamento Sanzionatorio

Il secondo motivo di ricorso, che contestava la pena inflitta, è stato giudicato ‘generico’. La Corte ha osservato che la doglianza era stata ‘meramente enunciata’, cioè semplicemente dichiarata senza essere supportata da argomentazioni specifiche e critiche puntuali contro la motivazione della Corte d’Appello. Quest’ultima, infatti, aveva ritenuto la sanzione ‘congruamente determinata’. Per contestare efficacemente tale valutazione, il ricorrente avrebbe dovuto sviluppare un ragionamento dettagliato, cosa che non ha fatto. La genericità del motivo lo ha reso, quindi, inammissibile.

Le Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Ben Formulato

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del diritto processuale penale: un’impugnazione, per essere efficace, deve essere specifica e pertinente. Non è sufficiente manifestare un generico dissenso verso la decisione del giudice precedente. È necessario articolare critiche precise, fondate su argomenti giuridici solidi e pertinenti al caso di specie, dimostrando perché la sentenza impugnata sarebbe errata. Un ricorso inammissibile non solo impedisce l’esame nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone, come la condanna alle spese e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché uno dei motivi sollevava una questione non deducibile in quella sede di giudizio (la mancata applicazione di una causa di non punibilità), mentre l’altro motivo, relativo alla sanzione, era formulato in modo troppo generico e non argomentato.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che la critica alla sentenza è stata solo enunciata, senza essere supportata da specifiche argomentazioni giuridiche o fattuali che ne dimostrino la fondatezza. Una critica generica non consente al giudice di valutare l’effettivo errore della decisione impugnata.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati