LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché ritenuto del tutto generico. L’ordinanza sottolinea come la mancanza di elementi specifici a sostegno della censura formulata impedisca al giudice di esercitare il proprio sindacato, violando i requisiti dell’art. 581 c.p.p. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di ammenda.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Guida Completa alla Decisione della Cassazione

Quando si presenta un appello, la forma è sostanza. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della sua genericità. L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità nelle censure mosse a una sentenza possa precludere qualsiasi esame nel merito, con conseguenze economiche per il ricorrente. Analizziamo insieme questa decisione per capire i requisiti essenziali di un ricorso efficace.

I Fatti del Caso: Un Appello Senza Fondamento Specifico

La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. L’imputato, tramite il suo difensore, ha sollevato un unico motivo di ricorso, lamentando una presunta violazione di legge e un vizio di motivazione riguardo all’affermazione della sua responsabilità penale. Tuttavia, il ricorso si è limitato a una contestazione generica, senza entrare nel dettaglio delle ragioni che avrebbero dovuto sostenere la sua tesi.

L’Analisi della Corte: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il caso e ha prontamente dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su una valutazione di carattere puramente procedurale, senza nemmeno entrare nel merito della colpevolezza dell’imputato. La Corte ha constatato che l’atto di impugnazione era del tutto carente dei requisiti minimi richiesti dalla legge.

La Genericità come Vizio Fatale

Il cuore della decisione risiede nella “genericità” del motivo di ricorso. Secondo i giudici supremi, l’appellante non ha fornito alcun elemento concreto su cui basare la sua critica alla sentenza di secondo grado. Di fronte a una motivazione della Corte d’Appello ritenuta “logicamente corretta”, il ricorrente si è limitato a enunciare un dissenso, senza però specificare quali passaggi della sentenza fossero errati e perché. Questo approccio non consente al giudice dell’impugnazione di comprendere i rilievi mossi e, di conseguenza, di esercitare il proprio potere di controllo (sindacato).

Il Ruolo dell’Art. 581 del Codice di Procedura Penale

La Corte ha richiamato esplicitamente l’articolo 581, comma 1, lettera d), del codice di procedura penale. Questa norma impone a chi impugna una sentenza di indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. In altre parole, non basta affermare che la sentenza è sbagliata; è necessario spiegare dettagliatamente il perché, confrontandosi punto per punto con la motivazione del giudice precedente. In assenza di tale specificità, l’atto è considerato inammissibile per legge.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Cassazione è lapidaria ma estremamente chiara: il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché “privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. d), cod. proc. pen.”. La Corte ha sottolineato che, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata logicamente corretta, il ricorso non indicava gli elementi alla base della censura. Questa carenza ha impedito al collegio di individuare i rilievi e di esercitare il proprio sindacato. L’assenza di un confronto critico e specifico con la decisione appellata rende l’impugnazione un mero atto di dissenso, processualmente irricevibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione dettagliati e puntuali. Un ricorso inammissibile non solo priva l’imputato della possibilità di vedere riesaminata la sua posizione, ma comporta anche conseguenze economiche. La Corte, infatti, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Per gli operatori del diritto, la lezione è chiara: la redazione di un ricorso efficace richiede un’analisi approfondita della sentenza impugnata e l’articolazione di critiche specifiche, argomentate e supportate da precisi elementi di fatto e di diritto.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché ritenuto del tutto generico e privo dei requisiti specifici prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. d), del codice di procedura penale.

Cosa mancava nel ricorso presentato dall’imputato?
Il ricorso non indicava gli elementi specifici che erano alla base della censura formulata, non consentendo così al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato sulla sentenza.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati