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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per ricettazione. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che si limitavano a ripetere argomenti già respinti dalla Corte d’Appello, mancando della necessaria specificità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 23 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione e la Genericità dei Motivi

Quando si presenta un appello contro una sentenza, è fondamentale che i motivi siano specifici e pertinenti. Un ricorso inammissibile è la diretta conseguenza di un’impugnazione che non rispetta questi criteri, come chiarito da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Il provvedimento in esame offre un’importante lezione sulla necessità di formulare critiche mirate alla decisione del giudice precedente, pena la chiusura definitiva del caso con condanna alle spese.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per il reato di ricettazione, previsto dall’art. 648 del Codice Penale. Dopo la sentenza di condanna, l’imputato ha presentato appello presso la Corte d’Appello di Roma. Tuttavia, anche in secondo grado, la sua posizione non ha trovato accoglimento e la condanna è stata confermata. Non arrendendosi, l’imputato ha deciso di portare la questione fino all’ultimo grado di giudizio, proponendo ricorso per Cassazione.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente: l’analisi dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di impugnazione. La Corte ha stabilito che il ricorso non superava questa soglia di ammissibilità, portando a conseguenze significative per il ricorrente, tra cui la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Generico e quindi Inammissibile?

La Corte Suprema ha basato la sua decisione su argomentazioni chiare e consolidate nella giurisprudenza. La principale ragione dell’inammissibilità risiede nella “genericità” e “mancanza di specificità” dei motivi presentati. In sostanza, il ricorso non introduceva elementi di critica nuovi e pertinenti, ma si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già valutate e respinte dalla Corte d’Appello.

Secondo i giudici, un’impugnazione è specifica solo quando esiste una correlazione diretta tra le ragioni esposte nella decisione impugnata e le critiche formulate nel ricorso. Ripetere doglianze già esaminate, senza attaccare il ragionamento logico-giuridico del giudice precedente, trasforma l’appello in un atto meramente formale e, di conseguenza, inammissibile ai sensi dell’art. 591, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Inoltre, la Corte ha respinto anche un “motivo nuovo” presentato successivamente, con cui si chiedeva la sostituzione della pena. Tale motivo è stato giudicato “indeducibile”, poiché non era stato sollevato né nel giudizio di appello né nell’atto di ricorso principale, risultando peraltro privo di connessione con i temi già trattati.

Le Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’impugnazione non è una semplice riproposizione delle proprie tesi, ma un dialogo critico con la decisione del giudice precedente. Per avere successo, un ricorso deve analizzare nel dettaglio la sentenza che si intende contestare, individuarne le presunte falle logiche o giuridiche e argomentare in modo puntuale e specifico. La genericità non paga e, anzi, comporta costi aggiuntivi e la fine del percorso processuale. La decisione serve da monito sull’importanza di una difesa tecnica precisa e ben articolata in ogni fase del giudizio.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici e non specifici. Si limitavano a riproporre le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate nel precedente grado di giudizio, senza contestare in modo mirato la motivazione della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

È possibile presentare un motivo nuovo in Cassazione se non è stato sollevato in appello?
No, in questo caso la Corte ha stabilito che un motivo nuovo, proposto con una richiesta di sostituzione della pena, è indeducibile perché non era stato avanzato né in fase di appello né nel ricorso principale in cassazione, risultando inoltre privo di connessione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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