Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Generico
Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede la massima precisione tecnica. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza per ottenere una revisione; è necessario articolare critiche specifiche e giuridicamente fondate. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di cosa accade quando un appello è formulato in modo vago, portando a una dichiarazione di ricorso inammissibile e a conseguenze economiche significative per chi lo propone.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidando le sue speranze di riforma della sentenza ai Giudici di legittimità. Il fulcro del suo ricorso si concentrava sulla contestazione della sussistenza del dolo, ovvero l’intenzionalità della condotta criminosa a lui attribuita.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 16 febbraio 2024, ha tagliato corto, senza nemmeno entrare nel merito della questione. I Giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile.
Questa decisione ha avuto due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:
1. La condanna al pagamento di tutte le spese processuali sostenute.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a titolo sanzionatorio per aver presentato un ricorso infondato.
Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Dichiarato Inammissibile?
La Corte ha basato la sua decisione su un unico, ma fondamentale, punto: la genericità dei motivi di ricorso. Secondo i Giudici, le lamentele (tecnicamente ‘doglianze’) del ricorrente sulla configurabilità del dolo erano state esposte in maniera generica. Mancava un confronto specifico e puntuale con la ricostruzione dei fatti e con l’articolato ragionamento giuridico seguito dai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) per giungere alla conclusione della sua colpevolezza.
In altre parole, il ricorrente si è limitato a dissentire dalla conclusione della sentenza impugnata, senza però smontare, pezzo per pezzo, le argomentazioni logico-giuridiche che la sostenevano. Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice riproposizione delle proprie tesi difensive, ma deve individuare vizi specifici della sentenza, come errori nell’applicazione della legge o difetti manifesti nella logica della motivazione. Quando ciò non avviene, l’impugnazione viene considerata un tentativo di ottenere un terzo giudizio sul fatto, cosa non consentita in sede di legittimità, e di conseguenza il ricorso inammissibile è l’esito inevitabile.
Le Conclusioni: Lezioni Pratiche dall’Ordinanza
Questa pronuncia ribadisce un principio cruciale nella procedura penale: la specificità è la chiave di volta di ogni impugnazione. Presentare un ricorso generico non è solo una strategia inefficace, ma è anche controproducente. La dichiarazione di inammissibilità non solo rende definitiva la condanna, ma aggiunge un ulteriore carico economico sul ricorrente. La condanna al pagamento della sanzione alla Cassa delle ammende non è automatica, ma deriva da una valutazione di ‘colpa’ del ricorrente nell’aver attivato inutilmente la macchina giudiziaria con un’impugnazione palesemente priva dei requisiti di legge. Questo serve da monito: il diritto all’impugnazione deve essere esercitato con serietà e rigore tecnico, per evitare di trasformare una legittima difesa in un’azione avventata e costosa.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici. Il ricorrente non ha contestato in modo specifico le argomentazioni e la ricostruzione dei fatti della sentenza d’appello, limitandosi a lamentele vaghe riguardo l’elemento del dolo.
Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.
Cosa significa che un ricorso non può limitarsi a ‘doglianze generiche’?
Significa che un ricorso, per essere valido, deve identificare con precisione gli errori di diritto o i vizi logici della sentenza che si intende impugnare. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso con la decisione, ma è necessario confrontarsi criticamente e punto per punto con la motivazione del giudice precedente.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14826 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14826 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 16/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a CERIGNOLA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 05/06/2023 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi di ricorso,
OSSERVA
Ritenuto che il motivo di ricorso si risolve in doglianze generiche in ordine alla configurabilità del dolo, prive di qualsivoglia confronto con la ricostruzione operata dai Giudici di merito e dell’individuazione di specifici vizi de ragionamento;
Ritenuto in conclusione che il ricorso è inammissibile, conseguendone la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in ragione dei sottesi profili di colpa, a quello della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende,
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 16 febbraio 2024
Il Consigliere estensore
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