Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità
Presentare un ricorso in Cassazione è un passo cruciale nel sistema giudiziario, ma deve rispettare requisiti formali ben precisi. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda che la genericità dei motivi porta a una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze significative per chi impugna. Analizziamo questa decisione per comprendere perché la specificità non è un mero formalismo, ma un requisito sostanziale.
Il Contesto del Caso Giudiziario
Il caso ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Genova, che aveva confermato una condanna penale a carico di un imputato. Quest’ultimo, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di rivolgersi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio, per tentare di far valere le proprie ragioni.
La Decisione della Corte di Cassazione e il concetto di ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stroncato sul nascere le speranze del ricorrente. Il verdetto è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si è fermata a un livello precedente, quello procedurale. La Corte ha ritenuto che l’atto di impugnazione non fosse idoneo a essere esaminato a causa di un vizio fondamentale nella sua formulazione.
Le Motivazioni: La Carenza di Specificità
Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui i giudici hanno respinto il ricorso. Secondo la Corte, l’imputato ha contestato la condanna in modo ‘assolutamente generico’. In altre parole, il ricorso non conteneva una critica puntuale e argomentata delle ragioni che avevano portato la Corte d’Appello a confermare la condanna. Mancava un confronto diretto con le motivazioni della sentenza impugnata, limitandosi a una riproposizione di doglianze generali.
La Suprema Corte ha richiamato un importante principio, consolidato da una sentenza delle Sezioni Unite (la n. 8825/2017, Galtelli), secondo cui i motivi di ricorso devono possedere il requisito della ‘specificità’. Questo significa che non è sufficiente lamentare un’ingiustizia o un errore, ma è necessario indicare con precisione quali parti della sentenza si contestano e per quali ragioni giuridiche. L’atto di appello deve contenere un dialogo critico con la decisione precedente, evidenziandone le presunte falle logiche o giuridiche. In assenza di questo confronto, il ricorso si risolve in una sterile protesta, incapace di innescare una revisione efficace da parte del giudice superiore, risultando quindi in un ricorso inammissibile.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione
L’ordinanza ha delle conseguenze pratiche molto chiare. La dichiarazione di inammissibilità comporta, in primo luogo, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. In aggiunta, la Corte ha inflitto una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende.
Questa decisione ribadisce un monito fondamentale per gli avvocati e i loro assistiti: la redazione di un atto di impugnazione richiede la massima cura e precisione. Un ricorso generico non solo è inutile ai fini della difesa, ma espone anche a ulteriori costi. Per avere una possibilità di successo, è indispensabile analizzare a fondo la sentenza che si intende impugnare e costruire un’argomentazione critica, specifica e giuridicamente fondata, che si confronti punto per punto con il ragionamento del giudice precedente.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato presentato in modo assolutamente generico, senza un confronto specifico e critico con le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello che si intendeva impugnare.
Cosa si intende per ‘specificità’ dei motivi di ricorso?
Per ‘specificità’ si intende il requisito secondo cui l’atto di impugnazione deve indicare in modo chiaro e preciso le ragioni del dissenso rispetto alla decisione contestata, argomentando puntualmente contro le motivazioni esposte dal giudice precedente.
Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso specifico è stata fissata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14590 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14590 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 13/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME, nato a TORINO il DATA_NASCITA;
avverso la sentenza del 06/06/2023 della CORTE D’APPELLO DI GENOVA; dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
MOTIVI DELLA DECISIONE
Rilevato che con la sentenza impugnata la Corte di appello di Genova confermava la condanna del ricorrente per il reato di cui al capo b) dell’imputazione;
Considerato che il COGNOME contesta in modo assolutamente generico, senza alcun confronto con le motivazioni della decisione impugnata, i presupposti per l’accertamento della propria responsabilità penale, con conseguente inammissibilità dell’unico motivo perché carente della necessaria specificità (Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, dep. 2017, Galtelli, Rv. 268822 – 01;
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 13/03/2024