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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4032/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi presentati. La ricorrente non aveva specificato in modo puntuale le ragioni di diritto e i riferimenti alla sentenza impugnata, portando alla condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Questo caso sottolinea l’importanza della specificità nella redazione degli atti di impugnazione.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione sulla procedura penale, evidenziando i requisiti di ammissibilità per un ricorso davanti alla Corte di Cassazione. La decisione di dichiarare un ricorso inammissibile non è una mera formalità, ma la conseguenza diretta della mancata osservanza di principi fondamentali nella redazione dell’atto. Questo caso dimostra come la genericità e la mancanza di riferimenti specifici possano precludere l’accesso al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

Una persona ha proposto ricorso alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 13 marzo 2024. L’oggetto del contendere, mosso dalla ricorrente, riguardava una presunta carenza e illogicità nella motivazione della sentenza di secondo grado. Il caso è quindi giunto all’esame della Suprema Corte per una valutazione sulla legittimità della decisione impugnata.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il motivo del ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Di conseguenza, la Corte ha condannato la ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione impedisce di fatto un’ulteriore analisi del merito della questione, chiudendo definitivamente la vicenda processuale.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha basato la sua decisione su una ragione puramente procedurale. Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché la critica mossa alla sentenza impugnata (la cosiddetta “censura”) era priva di due elementi essenziali:

1. La puntuale enunciazione delle ragioni di diritto: il ricorso non specificava in modo chiaro e preciso quali principi di diritto sarebbero stati violati dalla Corte d’Appello. Una critica generica alla motivazione non è sufficiente.
2. I correlati congrui riferimenti alla motivazione dell’atto impugnato: la ricorrente non ha collegato le sue critiche a passaggi specifici e concreti della motivazione della sentenza d’appello. In pratica, non ha indicato dove e come il giudice di secondo grado avrebbe errato.

In assenza di questi requisiti di specificità, l’impugnazione non può essere esaminata, poiché si trasforma in una richiesta di riesame generale del caso, compito che non spetta alla Corte di Cassazione, la quale è giudice di legittimità e non di merito.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione: la precisione è tutto. Non basta lamentare un’ingiustizia o una motivazione ritenuta illogica. È indispensabile redigere un atto che articoli le critiche in modo tecnico, dettagliato e ancorato al testo della decisione che si contesta. Per gli avvocati, ciò significa un lavoro meticoloso di analisi della sentenza e di costruzione di argomentazioni giuridiche solide e specifiche. Per i cittadini, è un monito sull’importanza di affidarsi a professionisti competenti, in grado di navigare le complesse regole del processo penale. Un ricorso mal formulato non solo è inutile, ma comporta anche ulteriori costi per il ricorrente.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la critica alla sentenza impugnata era generica, priva della puntuale enunciazione delle ragioni di diritto che giustificavano l’impugnazione e dei specifici riferimenti alla motivazione della decisione contestata.

Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa insegna questa ordinanza sulla redazione di un ricorso in Cassazione?
Questa ordinanza insegna che un ricorso in Cassazione deve essere redatto con estrema specificità. È necessario non solo criticare la sentenza, ma anche indicare chiaramente quali norme giuridiche sono state violate e in quali punti esatti della motivazione risiede l’errore del giudice precedente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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