LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano. La decisione si fonda su due motivi principali: l’errata invocazione di norme procedurali non applicabili al rito camerale non partecipato e la genericità degli altri motivi, che si limitavano a riproporre questioni già valutate senza un confronto specifico con le motivazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza sul Rito Camerale

L’ordinanza in esame offre un importante spaccato sulle regole procedurali che governano i ricorsi in Cassazione, chiarendo perché un’impugnazione può essere definita un ricorso inammissibile. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso di un imputato, condannandolo al pagamento delle spese e di una sanzione, per due ragioni fondamentali: l’errata applicazione delle norme procedurali e la genericità dei motivi di appello. Questo caso serve da monito sulla necessità di formulare impugnazioni specifiche e pertinenti.

La Vicenda Processuale

Un imputato, condannato dalla Corte d’Appello di Milano con sentenza del 10 luglio 2023, ha proposto ricorso per Cassazione. I motivi del ricorso si basavano essenzialmente su due pilastri: una presunta violazione procedurale legata alla celebrazione del giudizio d’appello e una critica alla valutazione delle prove da parte dei giudici di merito.

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 11291/2024, ha esaminato i motivi e li ha respinti in toto, dichiarando il ricorso inammissibile.

Le Ragioni della Inammissibilità del Ricorso

La decisione della Suprema Corte si fonda su un’analisi attenta dei motivi presentati dal ricorrente, evidenziandone le carenze sia sul piano formale che sostanziale.

L’Errore sul Rito Processuale Applicabile

Il primo motivo di ricorso si basava sulla violazione dell’art. 601, comma 3, del codice di procedura penale. Il ricorrente lamentava, in sostanza, una violazione delle norme relative alla notifica e alla partecipazione al giudizio d’appello.

La Cassazione ha chiarito che tale doglianza era manifestamente infondata. Il giudizio d’appello si era infatti svolto secondo il cosiddetto ‘rito camerale non partecipato’, una procedura speciale disciplinata dall’art. 23-bis del decreto-legge 137/2020 (normativa emergenziale, più volte prorogata). Questo rito non prevede gli adempimenti indicati nell’art. 601 c.p.p., come confermato da consolidata giurisprudenza (Cass. n. 14728/2022). L’omesso avvertimento all’imputato sulla celebrazione con rito non partecipato, pertanto, non costituisce causa di nullità. Invocare una norma non pertinente al rito effettivamente applicato è un errore che vizia alla radice il motivo di ricorso.

La Genericità degli Altri Motivi di Appello

Per quanto riguarda le altre censure, relative alla ricostruzione dei fatti e alla valutazione della condotta dell’imputato, la Corte le ha ritenute affette da ‘genericità’.

Il ricorrente, secondo i giudici, non ha fatto altro che riproporre le medesime questioni già ampiamente discusse e motivate dalla Corte d’Appello, senza però instaurare un ‘confronto effettivo’ con le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata. In pratica, ha ignorato le risposte fornite dal giudice di secondo grado, limitandosi a ripetere le proprie tesi. La Cassazione ribadisce un principio fondamentale: il ricorso non può essere una semplice riproposizione dei motivi d’appello, ma deve contenere una critica specifica, logica e giuridica alle ragioni della decisione che si contesta.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte Suprema sono chiare e lineari. Il ricorso inammissibile è tale perché manca dei presupposti minimi per essere esaminato nel merito. In primo luogo, si fonda su un presupposto giuridico errato, ossia l’applicazione di una norma procedurale non pertinente al caso di specie. In secondo luogo, le critiche alla valutazione dei fatti sono solo apparenti, poiché non si confrontano realmente con la motivazione della sentenza impugnata, risultando così generiche e non specifiche. La Corte sottolinea che il suo ruolo non è quello di riesaminare il merito dei fatti, ma di controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, compiti impossibili di fronte a doglianze vaghe.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., due conseguenze dirette per il ricorrente. La prima è la condanna al pagamento delle spese processuali. La seconda è il versamento di una somma di denaro, in questo caso equitativamente determinata in 3.000 euro, in favore della cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce l’importanza, per i professionisti legali, di redigere ricorsi tecnicamente precisi, fondati sulle norme corrette e capaci di sviluppare una critica puntuale e argomentata avverso la decisione impugnata, pena la sanzione dell’inammissibilità.

Perché il primo motivo di ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato?
Perché il ricorrente ha invocato la violazione di una norma (art. 601 c.p.p.) non applicabile al caso specifico. Il giudizio d’appello si era svolto con il ‘rito camerale non partecipato’ previsto dalla legislazione emergenziale (art. 23-bis D.L. 137/2020), che ha regole diverse da quelle ordinarie.

Cosa intende la Corte per ‘genericità’ degli altri motivi di ricorso?
La Corte intende che il ricorrente si è limitato a ripresentare le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza criticare in modo specifico le ragioni esposte nella sentenza impugnata. Un ricorso in Cassazione deve contenere una critica puntuale alla decisione precedente, non una semplice ripetizione di tesi già smentite.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso è dichiarato inammissibile?
Secondo l’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro a favore della cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati