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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché formulato in modo generico e indeterminato. L’appellante non ha specificato i punti della sentenza impugnata, violando i requisiti di specificità richiesti dal codice di procedura penale. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Specificità è la Chiave per la Cassazione

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la precisione è tutto. Con l’ordinanza in esame, i giudici hanno dichiarato un ricorso inammissibile perché privo della necessaria specificità, confermando che le impugnazioni generiche non hanno spazio nel nostro ordinamento. Questa decisione offre spunti importanti per comprendere i requisiti formali di un ricorso e le conseguenze del loro mancato rispetto.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. L’imputato, condannato in secondo grado, decideva di rivolgersi alla Suprema Corte, lamentando una generica violazione di legge e un vizio di motivazione nella sentenza che lo aveva giudicato colpevole. Tuttavia, il suo atto di impugnazione si rivelerà fatale per le sorti del processo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della questione, ovvero non ha valutato se la condanna fosse giusta o sbagliata. La sua attenzione si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti formali dell’atto di appello. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso Inammissibile è stato Respinto?

La motivazione della Corte è netta e si fonda sull’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma impone a chi impugna una sentenza di indicare specificamente “i capi o i punti della decisione ai quali si riferisce l’impugnazione” e “le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta”.

Nel caso specifico, il ricorso inammissibile è stato giudicato tale perché:

1. Generico e Indeterminato: L’atto non specificava con precisione quali parti della sentenza d’appello fossero oggetto di critica. Una censura vaga non consente al giudice dell’impugnazione di comprendere quali siano i punti controversi e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato.
2. Mancanza di Confronto con la Sentenza: Il ricorso non si confrontava in modo concreto e pertinente con le argomentazioni sviluppate dalla Corte d’Appello. I giudici di secondo grado avevano fornito una motivazione ritenuta “congrua e logicamente corretta” per affermare la responsabilità penale dell’imputato. L’appellante, invece di smontare punto per punto quel ragionamento, si è limitato a una critica generica.

In sostanza, la Corte ha sottolineato che il giudice dell’impugnazione non può e non deve “andare a caccia” dei motivi di doglianza. Essi devono essere esposti in modo chiaro e diretto dal ricorrente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza è un monito importante per gli operatori del diritto. Un ricorso, per avere una possibilità di successo, deve essere un’analisi critica e puntuale della decisione che si intende contestare. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso. È necessario individuare con esattezza gli errori, siano essi di diritto o di fatto, e argomentare in modo solido perché la decisione impugnata debba essere riformata.

La declaratoria di ricorso inammissibile non è una mera formalità, ma una sanzione processuale severa. Comporta la fine del processo, la definitività della condanna e l’addebito di spese e sanzioni pecuniarie. Pertanto, la redazione di un atto di impugnazione richiede la massima diligenza e precisione, pena l’impossibilità per il cliente di vedere esaminate nel merito le proprie ragioni.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è generico e indeterminato, ovvero se non indica in modo specifico i capi o i punti della sentenza che si intende impugnare e le ragioni della critica, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico”?
Significa che la critica mossa alla sentenza impugnata è vaga e non si confronta specificamente con le argomentazioni della decisione. Non vengono puntualizzati gli elementi di fatto e di diritto che dovrebbero sostenere la censura, impedendo al giudice di individuare i rilievi e di esercitare il proprio controllo.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La conseguenza principale è che il ricorso non viene esaminato nel merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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