Ricorso Inammissibile: la Cassazione Ribadisce l’Onere di Specificità
Con la recente ordinanza n. 5205/2024, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale della procedura penale: la genericità di un appello ne determina inesorabilmente la reiezione. Un ricorso inammissibile non è solo un esito processuale, ma una sanzione per la mancata osservanza di requisiti essenziali, primo tra tutti quello della specificità dei motivi. Questa decisione offre uno spunto prezioso per comprendere l’importanza della tecnica redazionale negli atti giudiziari e le conseguenze di un’impugnazione non adeguatamente formulata.
I Fatti di Causa
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza della Corte d’Appello che, pur riformando parzialmente la pena, aveva confermato la sua condanna. Il ricorrente lamentava, in sostanza, due vizi principali: la mancata esposizione dei motivi di fatto e di diritto a fondamento della sua responsabilità penale e il mancato confronto da parte dei giudici di secondo grado con le specifiche censure mosse nell’atto di appello. In altre parole, accusava la Corte territoriale di aver emesso una motivazione carente e di aver ignorato le sue argomentazioni difensive.
La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile
La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per manifesta infondatezza. I giudici di legittimità non sono entrati nel merito della vicenda, fermandosi a un vaglio preliminare che ha evidenziato l’inadeguatezza dell’atto di impugnazione. La conseguenza per il ricorrente è stata non solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, a causa dell’irritualità della sua impugnazione.
Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Dichiarato Inammissibile?
La decisione della Cassazione si fonda su argomentazioni chiare e consolidate in giurisprudenza. Il motivo principale del rigetto è l’a-specificità del ricorso. La Corte ha spiegato che quando un ricorrente lamenta un’omessa valutazione dei motivi d’appello, ha l’onere di specificare con precisione il contenuto di tali motivi e di argomentare sulla loro decisività. Non è sufficiente una generica lamentela; è necessario dimostrare che, se quei punti fossero stati esaminati, la decisione avrebbe potuto essere diversa. Nel caso di specie, il ricorrente non ha adempiuto a questo onere, impedendo alla Cassazione di effettuare il proprio sindacato di legittimità.
Inoltre, la Corte ha sottolineato come le doglianze fossero parzialmente smentite dai fatti. La Corte d’Appello, infatti, aveva parzialmente accolto l’impugnazione originale, sia per quanto riguarda il difetto di prova di alcune condotte, sia ricalcolando la pena. Questo dimostra che un esame dei motivi era stato effettuato. Anche per quanto riguarda la richiesta di esclusione della recidiva, i giudici di merito avevano fornito una motivazione congrua, collegando la commissione del nuovo reato a un giudizio di pericolosità sociale dell’imputato.
Le Conclusioni: L’Importanza della Tecnica Legale
Questa ordinanza è un monito sull’importanza della precisione e della specificità nella redazione degli atti processuali. Un ricorso in Cassazione non può limitarsi a riproporre le stesse questioni del grado precedente o a lamentare genericamente vizi di motivazione. Deve essere un atto tecnicamente rigoroso, che individui con esattezza i punti deboli della sentenza impugnata e ne dimostri l’erroneità giuridica. Un’impugnazione vaga o generica non supera il vaglio di ammissibilità, con la conseguenza di precludere l’accesso al giudizio di merito e di esporre il ricorrente a sanzioni economiche. La chiarezza e la specificità non sono meri formalismi, ma requisiti essenziali per garantire l’efficacia della difesa e il corretto funzionamento della giustizia.
Quando un ricorso in Cassazione viene considerato a-specifico?
Un ricorso è considerato a-specifico quando non indica in modo chiaro e preciso le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che si sottopongono alla verifica della Corte. Il ricorrente deve specificare il contenuto dei motivi di appello che si assumono non valutati e dimostrare la loro decisività ai fini della decisione.
Cosa succede se un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Se un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. La decisione impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, in caso di colpa, a versare una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende.
È sufficiente lamentare una generica omessa valutazione dei motivi d’appello per ottenere un annullamento?
No, non è sufficiente. Secondo la Corte, la semplice denuncia di un’omessa valutazione non basta. Il ricorrente ha l’onere di specificare il contenuto dei motivi ignorati e di argomentare in modo convincente sul perché fossero decisivi, ovvero in grado di condurre a una diversa conclusione del giudizio.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5205 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 5205 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 30/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a CROTONE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 07/02/2023 della CORTE APPELLO di CATANZARO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Considerato che NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza in preambolo con la quale la Corte di appello di Catanzaro ha confermato la sua condanna per il reato di cui all’art. 75 d.lgs. n. 159 del 2011 e riparametrato la pena inflitta e lamenta la mancata indicazione dell’esposizione dei motivi di fatto e di diritto sulla base dei quali è stata fondata l’affermazione di responsabilità, nonché il mancato confronto con specifiche censure contenute nell’appello;
ritenuto il motivo manifestamente infondato sotto più profili, in primo luogo per la sua a-specificità, poiché la censura di omessa valutazione da parte del giudice dell’appello dei motivi articolati con l’atto di gravame onera il ricorrente della necessità di specificare il contenuto dell’impugnazione e la decisività del motivo negletto al fine di consentire l’autonoma individuazione delle questioni che si assumono non risolte e sulle quali si sollecita il sindacato di legittimità, dovendo l’atto di ricorso contenere la precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica (Sez. 3, n. 8065 del 21/09/2018, dep. 2019, C. Rv. 275853); ciò che il ricorrente non ha fatto;
considerato, sotto altro profilo, che le doglianze dedotte in appello sono state in parte accolte (quelle inerenti il difetto di prova di alcune condotte e la dosimetria della pena), mentre in punto di richiesta di esclusione dell’operatività della recidiva, la Corte territoriale ha motivato congruamente sulla sintomaticità del nuovo reato a incidere negativamente sul giudizio di pericolosità dell’imputato;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e per i profili di colpa connessi all’irritualità dell’irnpugnazione (Corte cost. n. 186 del 2000) – di una somma in favore della Cassa delle ammende che si stima equo determinare, in rapporto alle questioni dedotte, in euro tremila.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 30 novembre 2023