Ricorso Inammissibile: La Cassazione e il Dovere di Specificità
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa essere rapidamente archiviato dalla Corte di Cassazione. Quando un’impugnazione non rispetta i requisiti procedurali fondamentali, come quello della specificità dei motivi, il suo destino è segnato. Questa decisione ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: non basta lamentare un’ingiustizia, è necessario argomentare in modo puntuale e pertinente contro la decisione che si intende contestare. Analizziamo insieme questo caso per comprendere meglio le ragioni dietro una dichiarazione di inammissibilità.
I Fatti del Caso
Un imputato, a seguito di una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo, ha deciso di presentare ricorso per cassazione. L’obiettivo era quello di ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado. Tuttavia, l’atto di impugnazione presentato dal suo difensore è stato oggetto di un’attenta valutazione da parte della Suprema Corte, che ne ha esaminato i requisiti di ammissibilità prima ancora di entrare nel merito delle questioni sollevate.
La Decisione della Corte di Cassazione
Con l’ordinanza del 19 dicembre 2023, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, non solo la sentenza della Corte d’Appello è diventata definitiva, ma il ricorrente è stato anche condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione della Corte è stata netta e basata su un vizio procedurale considerato insanabile.
Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile
Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Corte ha giustificato l’inammissibilità. Il ricorso è stato giudicato carente sotto il profilo della “specificità dei motivi di impugnazione”. Ma cosa significa concretamente?
La Corte ha osservato che i motivi presentati erano costituiti da affermazioni generali e astratte, prive di qualsiasi riferimento concreto al caso specifico e alle motivazioni della sentenza impugnata. In altre parole, le argomentazioni erano talmente generiche da poter essere “riutilizzate” in qualsiasi altro ricorso, contro qualsiasi altra sentenza e per qualsiasi altro imputato. Mancava un confronto critico e puntuale con il percorso logico-giuridico seguito dai giudici d’appello per arrivare alla loro decisione.
I giudici di legittimità, citando precedenti sentenze conformi, hanno sottolineato che non è sufficiente enunciare principi di diritto o doglianze generiche. L’appellante ha l’onere di dimostrare, punto per punto, dove e perché la sentenza di grado inferiore avrebbe sbagliato nell’applicare la legge o nel valutare le prove. Un ricorso che si limita a critiche vaghe, senza calarle nella realtà processuale del caso, non supera il vaglio di ammissibilità.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza è un monito importante per tutti gli operatori del diritto. La preparazione di un ricorso per cassazione richiede un’analisi meticolosa e approfondita della sentenza che si intende impugnare. Non è una mera formalità, ma un atto che deve dialogare criticamente con la decisione precedente, evidenziandone con precisione i vizi.
La sanzione economica inflitta al ricorrente, oltre al pagamento delle spese processuali, serve a disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o redatti in violazione delle norme procedurali. Per il cittadino, ciò significa che l’esito di un processo dipende non solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dalla capacità del proprio difensore di presentarle nel modo corretto, rispettando le regole che governano i diversi gradi di giudizio. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta legale, ma anche un costo economico e una chiusura definitiva della vicenda processuale.
Cosa rende un ricorso alla Corte di Cassazione inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è inammissibile principalmente per difetto di specificità, ovvero quando i motivi di impugnazione sono generici, astratti e non si confrontano criticamente con il percorso logico-giuridico della sentenza impugnata.
Cosa significa che i motivi di ricorso sono ‘generici’?
Significa che le argomentazioni presentate sono talmente ampie e prive di riferimenti al caso concreto da poter essere applicate a qualsiasi altra sentenza. Manca un’analisi puntuale degli errori specifici che si attribuiscono alla decisione del giudice precedente.
Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La conseguenza principale è che la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un atto non conforme alla legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 3620 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 3620 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 19/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 20/04/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
Ritenuto in fatto e considerato in diritto
Rilevato che NOME COGNOME ricorre per cassazione contro il provvedimento indicato in intestazione;
Ritenuto che l’unico motivo di ricorso sia inammissibile per difetto di specificità dei moti impugnazione (cfr. Sez. 2, Sentenza n. 17281 del 08/01/2019, COGNOME, Rv. 276916, nonché, in motivazione, Sez. U, Sentenza n. 8825 del 27/10/2016, dep. 201.7, COGNOME, Rv. 268823), atteso che lo stesso non si confronta con il percorso logico del provvedimento impugnato, perché contiene affermazioni generali, prive di qualsiasi riferimento al caso concreto ed alle motivazi della sentenza impugnata, idonee in astratto ad essere riutilizzate come argomenti di ricors contro qualsiasi altro pronunciamento nei confronti di qualsiasi altro imputato;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento, nonché al versamento in favore della Cassa delle ammende di una somma determinata, in via equitativa, nella misura indicata in dispositivo;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 19 dicembre 2023.