Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Generico
Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente manifestare un generico dissenso. È necessario presentare argomentazioni precise e circostanziate. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile perché privo di specificità. Questa decisione offre spunti importanti sulle conseguenze processuali ed economiche di un’impugnazione formulata in modo non adeguato.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine dalla decisione di un imputato di presentare ricorso per Cassazione avverso la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, attraverso il suo difensore, ha cercato di contestare la correttezza della motivazione che lo aveva ritenuto responsabile per il reato contestato, sollevando inoltre questioni relative all’applicazione di una specifica norma del codice penale.
Tuttavia, il suo tentativo di ottenere una revisione del giudizio di secondo grado si è scontrato con un ostacolo procedurale insormontabile.
La Decisione della Corte di Cassazione
Con l’ordinanza in esame, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso giudiziario, dichiarando il ricorso inammissibile. Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione consolida la sentenza di condanna della Corte d’Appello, rendendola definitiva.
Le Motivazioni: Perché il ricorso è inammissibile?
La Corte Suprema ha basato la sua decisione su una valutazione netta dei motivi presentati dal ricorrente. Secondo i giudici, i motivi di ricorso erano del tutto privi di specificità. In altre parole, l’atto di impugnazione si limitava a riproporre le stesse censure e argomentazioni che erano già state attentamente esaminate e respinte con motivazioni giuridicamente corrette dal giudice di merito, ovvero la Corte d’Appello.
Questa mera riproduzione di argomenti già disattesi viola il principio di specificità dei motivi di ricorso, un requisito fondamentale nel nostro ordinamento processuale. Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice ripetizione delle difese svolte nei gradi precedenti, ma deve individuare con precisione gli errori di diritto o i vizi logici presenti nella sentenza impugnata.
La conseguenza diretta dell’inammissibilità è stabilita dall’articolo 616 del codice di procedura penale, che prevede la condanna del ricorrente alle spese e a una sanzione pecuniaria. La Corte ha inoltre specificato che tale sanzione è dovuta in quanto non sono emersi elementi che potessero escludere la colpa del ricorrente nel determinare la causa di inammissibilità, richiamando un consolidato principio affermato dalla Corte Costituzionale.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza funge da importante monito: un’impugnazione non è un atto da prendere alla leggera. La presentazione di un ricorso palesemente infondato o generico non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche significative conseguenze economiche. Per evitare un ricorso inammissibile, è cruciale che l’atto di impugnazione sia redatto con la massima cura, evidenziando in modo puntuale e critico i vizi della decisione che si intende contestare, anziché limitarsi a una sterile ripetizione di tesi già respinte. La decisione rafforza il ruolo della Corte di Cassazione come giudice di legittimità, il cui compito non è riesaminare il fatto, ma assicurare la corretta applicazione della legge.
Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i suoi motivi sono privi di specificità e si limitano a riprodurre censure già adeguatamente esaminate e respinte dal giudice del grado precedente.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.
Perché il ricorrente è stato condannato a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Perché la legge prevede questa sanzione come conseguenza dell’inammissibilità e, nel caso specifico, non sono stati individuati elementi idonei a escludere la colpa del ricorrente nell’aver proposto un’impugnazione con tali vizi.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2692 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2692 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 19/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato in ALBANIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 03/05/2023 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Considerato che i motivi di ricorso, che contestano la correttezza della motivaz posta a base della condanna, sono privi di specificità perché meramen riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con c argomenti giuridici dal giudice di merito (si vedano, in particolare, pag. 4-5 ritenuta responsabilità per il contestato reato; e pag. 5-6 sull’art. 51 cod.
All’inammissibilità del ricorso consegue, ai sensi dell’art. 616 cod. proc. p condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza d elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della caus inammissibilità (Corte Cost., sentenza n. 186 del 2000), anche la condanna versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende nella misura che si stima equo determinare in euro 3.000,00.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento de spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa de ammende.
Così deciso il 19 dicembre 2023.