Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Motivi Generici
Quando si presenta un appello alla Corte di Cassazione, è fondamentale che i motivi siano specifici e non una semplice ripetizione di quanto già discusso. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga trattato, con conseguenze economiche significative per chi lo propone. Analizziamo questa ordinanza per comprendere i criteri di ammissibilità e le ragioni dietro una condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.
Il Contesto del Caso Giudiziario
Il caso nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, attraverso i suoi legali, ha deciso di portare il caso all’attenzione della Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, sperando di ottenere una riforma della decisione a lui sfavorevole.
La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha messo fine al percorso giudiziario del ricorrente dichiarando il suo ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un livello preliminare, stabilendo che l’appello non possiede i requisiti minimi per essere discusso. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Perché un Ricorso Diventa Inammissibile?
La Corte ha basato la sua decisione su una ragione principale: la totale mancanza di specificità dei motivi di ricorso. I giudici hanno osservato che le argomentazioni presentate non erano altro che una riproduzione di censure già adeguatamente esaminate e respinte con motivazioni giuridicamente corrette dal giudice di merito, ovvero la Corte d’Appello.
In particolare, il provvedimento cita due punti che erano già stati chiariti nella sentenza precedente:
1. L’esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale.
2. La valutazione delle circostanze attenuanti.
La Cassazione ha ritenuto che riproporre le stesse questioni senza nuovi e specifici argomenti giuridici renda il ricorso generico e, pertanto, inammissibile.
Le Conseguenze Economiche di un Appello Infondato
La dichiarazione di inammissibilità comporta, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, due conseguenze economiche per il ricorrente:
* Condanna alle spese processuali: i costi del procedimento vengono posti a carico della parte che ha perso.
* Versamento alla Cassa delle ammende: viene imposto il pagamento di una somma di denaro come sanzione per aver avviato un ricorso palesemente infondato. La Corte ha quantificato tale somma in 3.000,00 euro, ritenendola equa.
Questa seconda condanna si fonda sul presupposto della “colpa” del ricorrente nel determinare la causa di inammissibilità, come stabilito da una storica sentenza della Corte Costituzionale (n. 186 del 2000). In altre parole, si sanziona chi intasa il sistema giudiziario con appelli che non hanno possibilità di essere accolti.
Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge. Per evitare una dichiarazione di ricorso inammissibile e le relative sanzioni, è cruciale che i motivi di appello siano nuovi, specifici e critichino in modo puntuale le eventuali violazioni di legge commesse dal giudice precedente, senza limitarsi a riproporre difese già respinte.
Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e, in ambito penale, anche al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.
Per quale motivo principale il ricorso in questo caso è stato giudicato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano privi di specificità e si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e correttamente respinte dalla Corte d’Appello.
A quanto ammonta la sanzione pecuniaria e perché viene applicata?
La sanzione ammonta a 3.000,00 euro. Viene applicata ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, in quanto non sono emersi elementi per escludere la colpa del ricorrente nell’aver proposto un’impugnazione priva dei requisiti di ammissibilità.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2693 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2693 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 19/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a SAN GIUSEPPE JATO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 20/04/2023 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Considerato che i motivi di ricorso, che contestano la correttezza della motivazio posta a base della condanna, sono privi di specificità perché merament riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con co argomenti giuridici dal giudice di merito (si vedano, in particolare, pag. 3 esclusione della causa di non punibilità ex art. 131-bis cod. pen.; p sull’attenuante);
All’inammissibilità del ricorso consegue, ai sensi dell’art. 616 cod. proc. pe condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della causa inammissibilità (Corte Cost., sentenza n. 186 del 2000), anche la condanna versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende nella misura che si stima equo determinare in euro 3.000,00.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento dell spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa del ammende.
Così deciso il 19 dicembre 2023
Il Consigliere estensore
Il Presidente