Ricorso Inammissibile: La Cassazione e le Conseguenze di un Appello Generico
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase cruciale che richiede rigore e precisione. Un errore comune, ma dalle conseguenze severe, è la presentazione di un atto generico. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità possa portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, con annesse sanzioni economiche per il proponente. Analizziamo insieme questo caso per capire l’importanza di un’impugnazione ben motivata.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. L’imputato, tramite il suo legale, ha deciso di impugnare la decisione di secondo grado portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione. Tuttavia, l’atto di ricorso non è stato ritenuto idoneo a superare il vaglio preliminare della Suprema Corte.
La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile
Con un’ordinanza emessa il 25 marzo 2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione implica che i giudici non sono entrati nel merito della questione; non hanno, cioè, valutato se le richieste del ricorrente fossero fondate o meno. L’esame si è fermato a un livello precedente, quello procedurale, a causa di un vizio fondamentale dell’atto stesso.
Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Dichiarato Inammissibile?
Il cuore della decisione risiede nella genericità dell’impugnazione. La Corte ha rilevato che il ricorrente non ha operato alcun confronto critico con le motivazioni della sentenza impugnata. In altre parole, l’atto di ricorso si è limitato a riproporre le proprie tesi senza argomentare specificamente sul perché la decisione della Corte d’Appello fosse errata.
In ambito processuale, non è sufficiente esprimere un generico dissenso. È necessario che l’appellante analizzi punto per punto il ragionamento del giudice precedente, evidenziando le presunte violazioni di legge o i vizi logici. Quando questo “confronto” manca, il ricorso viene considerato generico e, di conseguenza, inammissibile. La funzione della Cassazione non è quella di riesaminare i fatti, ma di controllare la corretta applicazione del diritto, un compito che può essere svolto solo se le censure sono precise e pertinenti.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche e Costi per il Ricorrente
Le conseguenze di un ricorso inammissibile non sono solo procedurali, ma anche economiche. La Corte, infatti, non si è limitata a respingere il ricorso. Ha condannato il ricorrente a due pagamenti:
1. Le spese processuali: i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. Una sanzione pecuniaria: una somma di tremila euro da versare in favore della Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti di recupero per i detenuti.
Questa decisione serve da monito: i ricorsi presentati in modo superficiale o dilatorio non solo non ottengono il risultato sperato, ma comportano anche un esborso economico significativo. La sentenza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la specificità dei motivi di ricorso è un requisito essenziale per accedere al giudizio di legittimità e per garantire l’efficienza del sistema giudiziario, evitando di sovraccaricare la Corte con impugnazioni prive di fondamento critico.
Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che il giudice non esamina il merito della questione perché l’impugnazione manca dei requisiti essenziali previsti dalla legge. Nel caso specifico, il ricorso era generico e non si confrontava con le motivazioni della sentenza precedente.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questa ordinanza è stata fissata in tremila euro da versare alla Cassa delle ammende.
Perché è importante che un ricorso non sia generico?
Un ricorso deve essere specifico per permettere al giudice di comprendere esattamente quali punti della decisione precedente si contestano e per quali motivi. Un ricorso generico, che non si confronta con le ragioni della sentenza impugnata, viene respinto senza essere discusso nel merito.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 26202 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 26202 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 25/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato il 15/09/1982
avverso la sentenza del 24/10/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Palermo, i epigrafe indicata, che ha confermato la pronuncia emessa il 22 gennaio 2024 da
Tribunale di Trapani in ordine al reato di cui all’art. 73, comma 5, d.P.R. 9 o
1990, n. 309.
Ritenuto che i motivi proposti (Mancanza ed illogicità della motivazione per non
avere la Corte territoriale tenuto conto della capacità economica dell’imput violazione di legge e vizio di motivazione in relazione agli artt. 593 e 598-bis, co
1-bis, cod. proc. pen., in relazione al diniego della sanzione sostitutiva) riprodu
entrambi profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con cor argomenti giuridici dal Giudice di merito (quanto al primo motivo, si vedano le pp.
e 4; quanto al secondo, in particolare le pp. 11 e 12, ove si evidenzia discrezionalità del giudice in materia e la negativa personalità dell’imputato,
escludere la formulazione di una prognosi positiva sul suo futuro comportamento rispetto ai quali il ricorrente non opera alcun confronto;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con l condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di eur tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spe processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in data 25 marzo 2025
Il Consigliere estensore
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Il Pridnte.