Ricorso Inammissibile: La Cassazione Boccia la Critica Generica sulla Prova
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del nostro sistema processuale: non si può ricorrere in Cassazione semplicemente perché non si è d’accordo con la valutazione delle prove fatta dal giudice. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta di una critica generica e di fatto, che non evidenzia vizi logici o giuridici nella decisione impugnata. Questo caso offre uno spunto chiaro per comprendere i limiti del giudizio di legittimità.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da una sentenza della Corte d’Appello che aveva attribuito la proprietà di un telefono cellulare a un soggetto all’epoca dei fatti detenuto. La difesa del ricorrente si basava sull’idea che l’identificazione, fondata su una fotografia rinvenuta nel dispositivo e su altri elementi contestuali, fosse errata. L’imputato decideva quindi di presentare ricorso per Cassazione, contestando la valutazione probatoria effettuata nei gradi di merito.
La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno sottolineato come l’unico motivo di ricorso costituisse una ‘generica inaccessibile censura in fatto’. In altre parole, il ricorrente non ha evidenziato un errore di diritto o un vizio logico manifesto nel ragionamento della Corte d’Appello, ma si è limitato a contestare il risultato della valutazione delle prove, proponendo una propria lettura alternativa. Questo tipo di doglianza non è ammessa in sede di legittimità, che non rappresenta un ‘terzo grado’ di giudizio dove poter riesaminare i fatti.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione dell’ordinanza è lapidaria: il ricorso deve essere fondato su vizi specifici, non su un generico dissenso. La Corte di Cassazione ha osservato che la decisione dei giudici di merito non era né illogica né giuridicamente errata. L’attribuzione del telefono cellulare al ricorrente non si basava unicamente sulla sua foto, ma anche sulle ‘modalità di detenzione e relativo contesto’, elementi che, nel loro complesso, formavano un quadro probatorio coerente. Un ricorso che non si confronta con la logicità di questo quadro, ma si limita a criticarne l’esito, è destinato a essere dichiarato inammissibile.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La decisione in commento serve da monito: per presentare un ricorso in Cassazione efficace, è indispensabile individuare e articolare precisi vizi di legittimità (errori di diritto) o vizi logici manifesti e decisivi nella motivazione della sentenza impugnata. Non è sufficiente essere in disaccordo con la ricostruzione dei fatti. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della decisione precedente, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come in questo caso di tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.
 
Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando si limita a una generica critica sulla valutazione dei fatti, senza individuare specifici vizi logici o giuridici nella sentenza impugnata.
È sufficiente contestare come il giudice ha interpretato una prova per presentare un ricorso valido?
No, non è sufficiente. L’ordinanza chiarisce che il ricorrente deve dimostrare che la valutazione del giudice sia stata illogica o giuridicamente errata, non semplicemente proporre una diversa interpretazione delle prove.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso specifico è stata fissata in tremila euro.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 34117 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7   Num. 34117  Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 26/09/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 24/02/2025 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
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16530/25
OSSERVA
Ritenuto che l’unico motivo di ricorso costituisce generica inaccessibile censura in fatto alla valutazione probatoria che ha ricondotto il telefono cellulare al ricorrente, all’epoca detenuto, senza incorrere in vizi logici e giuridici, non solo sulla base della sua identificazione nella foto rinvenuta nel cellulare, ma anche sulle modalità di detenzione e elativo contesto;
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Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 26.9.2025