Ricorso Inammissibile: i Limiti del Giudizio in Cassazione
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9992 del 2024, torna a definire i confini del proprio giudizio, chiarendo ancora una volta la differenza tra un vizio di legittimità e una mera contestazione dei fatti. Il caso in esame offre un esempio emblematico di come un ricorso inammissibile venga dichiarato tale quando tenta di ottenere dalla Suprema Corte una nuova valutazione del merito, compito che non le spetta.
I Fatti di Causa
La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. Il ricorrente lamentava l’illogicità della motivazione con cui i giudici di secondo grado avevano confermato la sua colpevolezza, invocando una violazione dell’articolo 192, comma 2, del codice di procedura penale, che disciplina la valutazione della prova indiziaria.
I Motivi del Ricorso e il Ruolo della Cassazione
Il nucleo della difesa si concentrava sulla presunta debolezza del quadro probatorio. Tuttavia, secondo la Suprema Corte, le argomentazioni proposte non costituivano una critica specifica alla struttura logico-giuridica della sentenza impugnata, ma si traducevano in una semplice riproposizione di doglianze già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio. In sostanza, l’imputato chiedeva ai giudici di legittimità di rivalutare la gravità, la precisione e la concordanza degli indizi a suo carico. Questo tipo di richiesta, però, esula dalle competenze della Cassazione. Il giudizio di legittimità, infatti, non è un ‘terzo grado’ di merito dove si possono riesaminare le prove. Il suo compito è verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della decisione sia logica, coerente e priva di vizi evidenti.
La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno stabilito che le censure mosse dall’imputato erano semplici ‘doglianze in punto di fatto’. Non è consentito, in sede di legittimità, sostituire la propria valutazione delle prove a quella, logicamente argomentata, del giudice di merito. La Corte ha riscontrato che la sentenza della Corte d’Appello era, al contrario, ‘giuridicamente corretta e logicamente ineccepibile’, avendo esplicitato in modo chiaro le ragioni del proprio convincimento basandosi su plurimi elementi convergenti e individualizzanti.
le motivazioni
La motivazione della Cassazione si fonda su un principio consolidato: il sindacato sulla correttezza del procedimento indiziario non può consistere in una nuova valutazione della gravità e della concordanza degli indizi. Ciò comporterebbe un’invasione nel campo del giudizio di merito. Il controllo della Suprema Corte deve invece limitarsi a un esame logico e giuridico della struttura motivazionale. L’obiettivo è verificare se i criteri legali dettati dall’art. 192, comma 2, c.p.p. siano stati applicati correttamente e se le regole della logica siano state rispettate nell’interpretazione dei risultati probatori. Poiché nel caso di specie la motivazione della Corte territoriale superava questo vaglio, il ricorso non poteva che essere respinto.
le conclusioni
L’ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chi intende adire la Corte di Cassazione: è cruciale distinguere tra una critica alla coerenza logica della motivazione e una richiesta di riconsiderazione delle prove. Un ricorso fondato su quest’ultima pretesa è destinato all’inammissibilità. La conseguenza per il ricorrente non è solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché non denunciava un vizio di legittimità (cioè un errore nell’applicazione della legge o un difetto logico della motivazione), ma si limitava a contestare la valutazione dei fatti e delle prove, chiedendo di fatto alla Cassazione un nuovo giudizio di merito, che non rientra nelle sue competenze.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione nella valutazione degli indizi?
La Corte di Cassazione non può rivalutare la gravità, la precisione e la concordanza degli indizi. Il suo ruolo è limitato al controllo logico e giuridico della motivazione della sentenza impugnata, per verificare che il giudice di merito abbia applicato correttamente i criteri legali (come quelli dell’art. 192, comma 2, c.p.p.) e le regole della logica.
Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 9992 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 9992 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 23/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME NOME VARESE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/02/2023 della CORTE APPELLO di VENEZIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME,
ritenuto che l’unico motivo di ricorso, con cui si denuncia l’illogicità della motivazione in relazione all’art. 192, comma 2, cod. proc. pen., non è consentito dalla legge in sede di legittimità perché costituito da mere doglianze in punto di fatto, riproduttive di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi co corretti argomenti giuridici dal giudice di merito e non scanditi da specifica criti delle argomentazioni a base della sentenza impugnata;
che, ad ogni modo, non si ravvisa alcun vizio motivazionale, avendo la Corte territoriale, con motivazione giuridicamente corretta e logicamente ineccepibile, esplicitato le ragioni del suo convincimento attraverso la indicazione di plurimi elementi convergenti ed individualizzanti – si vedano pagg. 2-4 della sent. impugnata -;
che, nel giudizio di legittimità il sindacato sulla correttezza del procedimento indiziario non può consistere nella rivalutazione della gravità, della precisione e della concordanza degli indizi, in quanto ciò comporterebbe inevitabilmente apprezzamenti riservati al giudice di merito, ma deve tradursi nel controllo logico e giuridico della struttura della motivazione, al fine di verificare se sia stata d esatta applicazione ai criteri legali dettati dall’art. 192, comma 2, cod. proc. pen e se siano state coerentemente applicate le regole della logica nell’interpretazione dei risultati probatori (Sez. 1, n. 42993 del 25/09/2008, Rv. 241826; Sez. 5, n. 602 del 14/11/ 2013, dep. 2014, Rv. 258677-01);
osservato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 23 gennaio 2024
Il Consigliere estensore
Il Presidente