Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Mal Fondato
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è una terza occasione per ridiscutere i fatti. L’ordinanza n. 2730 del 2024 della Suprema Corte ci ricorda duramente le conseguenze di un ricorso inammissibile, che non solo viene respinto senza esame nel merito, ma comporta anche significative sanzioni economiche per chi lo propone. Vediamo perché.
Il Contesto del Ricorso
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’obiettivo del ricorrente era ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, contestando la propria responsabilità penale e il trattamento sanzionatorio ricevuto. Tuttavia, l’esito davanti alla Corte di Cassazione è stato netto e sfavorevole.
La Decisione della Corte: Dichiarazione di Ricorso Inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso totalmente inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle ragioni dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, stabilendo che l’atto di impugnazione non aveva i requisiti minimi per essere esaminato. La conseguenza diretta è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha basato la sua decisione su ragioni procedurali molto chiare. Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché:
1. Deduceva motivi non consentiti: Il ricorrente ha cercato di far valere in Cassazione delle censure che non rientrano nel perimetro del giudizio di legittimità. La Suprema Corte, infatti, non è un “terzo grado” dove si possono rivalutare le prove o la ricostruzione dei fatti, ma ha il solo compito di verificare la corretta applicazione della legge.
2. Si trattava di mere doglianze di fatto: Le critiche mosse alla sentenza d’appello erano semplici “doglianze in punto di fatto”, ossia contestazioni sulla valutazione delle prove, un’attività riservata esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello).
3. Era meramente riproduttivo: Il ricorso si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello, senza individuare vizi di legittimità specifici nella sentenza impugnata. I giudici d’appello, secondo la Cassazione, avevano già vagliato e disatteso tali profili con argomenti giuridici corretti.
Le Conclusioni: La Sanzione per la Proposizione di un Ricorso Colpevolmente Inammissibile
La conseguenza più tangibile per il ricorrente non è solo la conferma della condanna, ma anche l’aggiunta di una sanzione economica. La condanna al versamento di tremila euro alla Cassa delle ammende non è automatica, ma viene disposta quando, come in questo caso, la Corte ritiene che il ricorso sia stato proposto “senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità”, citando la sentenza della Corte Costituzionale n. 186 del 2000. In altre parole, si sanziona l’abuso dello strumento processuale, ovvero l’aver intrapreso un’azione legale palesemente infondata, intasando inutilmente il sistema giudiziario. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione deve essere un rimedio mirato a denunciare specifici errori di diritto, e non un tentativo di ottenere una terza valutazione dei fatti.
Cosa significa che un ricorso è ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito dalla Corte perché presenta vizi procedurali o propone motivi non consentiti dalla legge, come la rivalutazione dei fatti, che è di competenza esclusiva dei giudici dei gradi precedenti.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, se si ritiene che abbia agito con colpa nel proporre un ricorso palesemente infondato, anche al pagamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.
Perché il ricorso in questo specifico caso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché si limitava a riproporre critiche sulla ricostruzione dei fatti già correttamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza sollevare questioni sulla corretta applicazione della legge, unico compito della Corte di Cassazione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2730 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2730 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME COGNOME
Data Udienza: 22/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME NOME ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 10/11/2022 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigraf esaminati gli atti e il provvedimento impugNOME;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché deduce motivi non consentiti dalla legge i sede di legittimità, costituiti da mere doglianze in punto di fatto, meramente riproduttiv profili di censura in ordine alla responsabilità dell’imputato ed al trattamento sanzioNOMErio adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dalla sentenza impugnata (s vedano le pagine da 2 a 6);
ritenuto che all’inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila da versare in favore della cassa delle ammende, non potendosi ritenere che lo stesso abbia proposto il ricorso senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (Corte cost. n. 186 del 2000).
P .Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 22 dicembre 2023.