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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione lo dichiara

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 14 gennaio 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di ricorso, ritenuti non idonei a contestare le ampie e logiche argomentazioni dei giudici di merito. La declaratoria di ricorso inammissibile ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga trattato dalla Corte di Cassazione, evidenziando l’importanza di formulare motivi di impugnazione specifici e pertinenti. Quando un ricorso non soddisfa i requisiti previsti dalla legge, la Suprema Corte non entra nel merito della questione, ma si limita a dichiararne l’inammissibilità, con conseguenze significative per il ricorrente. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 22 aprile 2024. Il ricorrente, sentendosi leso dalla decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di impugnarla dinanzi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. La Suprema Corte, tuttavia, non ha esaminato la fondatezza delle doglianze, fermandosi a una valutazione preliminare sulla loro ammissibilità.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Con ordinanza del 14 gennaio 2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione implica che i giudici non hanno analizzato se il ricorrente avesse torto o ragione, ma hanno stabilito che il ricorso, per come era stato formulato, non poteva essere esaminato. La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

La chiave per comprendere la decisione risiede nelle motivazioni addotte dalla Corte. I giudici hanno sottolineato che i motivi del ricorso erano “avulsi da pertinente individuazione di specifici e decisivi travisamenti di emergenze processuali”. In termini più semplici, il ricorso era generico. Non indicava in modo preciso quali errori avrebbero commesso i giudici d’appello nella valutazione dei fatti o nell’interpretazione delle prove.

La Corte ha inoltre ribadito un principio fondamentale: i giudici del merito (Tribunale e Corte d’Appello) avevano già ampiamente e logicamente spiegato le ragioni della loro decisione. Le loro argomentazioni, esenti da vizi evidenti, non sono “sindacabili” in sede di Cassazione. Il ruolo della Suprema Corte, infatti, non è quello di riesaminare i fatti come un terzo grado di giudizio, ma di verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Declaratoria di Inammissibilità

Questa ordinanza ribadisce l’importanza di una redazione tecnica e precisa degli atti di impugnazione. Un ricorso inammissibile non solo impedisce l’esame nel merito delle proprie ragioni, ma comporta anche rilevanti conseguenze economiche. La condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi esplorativi o palesemente infondati. Per gli operatori del diritto, questo caso serve come monito sulla necessità di concentrare i motivi di ricorso su vizi di legittimità specifici, evitando censure generiche sulla valutazione dei fatti già compiuta dai giudici di merito.

Per quale motivo principale la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e non individuavano in modo specifico e decisivo errori o travisamenti delle prove da parte dei giudici dei precedenti gradi di giudizio.

Cosa significa che le argomentazioni dei giudici di merito non sono “sindacabili in questa sede”?
Significa che la Corte di Cassazione, in quanto giudice di legittimità, non può riesaminare i fatti del caso o la valutazione delle prove già effettuata dai giudici di primo e secondo grado, a meno che non vengano evidenziati specifici vizi di legge o di motivazione.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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