Ricorso Inammissibile: Conseguenze e Decisione della Cassazione
Quando si arriva all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, le regole procedurali diventano ancora più stringenti. Un ricorso inammissibile rappresenta una delle possibili conclusioni del processo, con conseguenze significative per chi lo ha presentato. Un’ordinanza recente ci offre lo spunto per analizzare cosa accade in questi casi e quali sono i costi associati a un’impugnazione che non supera il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale in esame ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 2 maggio 2024. L’imputato, tramite il suo difensore, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi ai giudici di legittimità. Il procedimento è giunto alla fase decisionale con l’udienza del 4 febbraio 2025.
L’Esito del Giudizio di Legittimità
La Corte di Cassazione, riunita in camera di consiglio, ha esaminato il ricorso. Tuttavia, l’esame non è entrato nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente. Con una sintetica ordinanza, la Corte ha posto fine al procedimento dichiarando l’inammissibilità del ricorso stesso.
Le Motivazioni della Decisione sul Ricorso Inammissibile
L’ordinanza in commento non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in via generale, la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile quando questo manca dei requisiti essenziali previsti dal codice di procedura penale. Le cause più comuni includono:
* Mancanza di specificità dei motivi: il ricorso non indica in modo chiaro e preciso le presunte violazioni di legge o i vizi della sentenza impugnata.
* Proposizione di questioni di fatto: la Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo, ma solo verificare la corretta applicazione della legge. Un ricorso che chiede una nuova valutazione delle prove è inammissibile.
* Tardività: il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Mancanza di interesse: il ricorrente non ha un interesse concreto e attuale a ottenere l’annullamento della decisione.
In questo caso, i giudici hanno ritenuto che il ricorso presentato rientrasse in una di queste categorie, impedendo così un’analisi approfondita delle doglianze.
Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non è priva di conseguenze. Al contrario, la decisione della Corte ha comportato due precise sanzioni economiche a carico del ricorrente, come stabilito nel dispositivo (P.Q.M.) dell’ordinanza.
In primo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Si tratta di una conseguenza standard, secondo cui la parte la cui impugnazione viene respinta deve farsi carico dei costi del procedimento che ha attivato.
In secondo luogo, e più specificamente per i casi di inammissibilità, è stata disposta la condanna al versamento di una somma di euro 3.000 in favore della Cassa delle ammende. Questa è una sanzione pecuniaria volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che gravano inutilmente sul sistema giudiziario. I fondi raccolti dalla Cassa delle ammende vengono poi utilizzati per finanziare progetti volti al miglioramento delle infrastrutture carcerarie e al reinserimento sociale dei detenuti.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di impugnazione manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge, come la specificità dei motivi o il rispetto dei termini di presentazione.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000 euro.
A cosa serve la Cassa delle ammende?
È un fondo statale che raccoglie le somme derivanti da sanzioni pecuniarie, come quelle per i ricorsi inammissibili, e le destina al finanziamento di progetti per il miglioramento del sistema penitenziario e per il reinserimento dei condannati.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17048 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17048 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 04/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOMECOGNOME nato a AGRIGENTO il 03/09/1990
avverso la sentenza del 02/05/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che l’unico motivo di ricorso, che contesta la violazione di legg
in relazione all’art. 131
bis cod. pen., è indeducibile poiché riproduttivo di profili
di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuri dai giudici di merito e, perciò, non scandito da specifica analisi
argomentazioni alla base della sentenza impugnata (si veda, in particolare, pag della sentenza impugnata sul mancato riconoscimento dell’ipotesi di particola
tenuità del fatto, in considerazione dell’importo non certamente irris incassato fraudolentemente dal Pollicino pari ad euro 1.200,00 e dei numero
precedenti penali da cui è gravato il medesimo);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile co
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma d euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento del spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa de ammende.
Così deciso in Roma, il 04/02/2025
Il RAGIONE_SOCIALE Estensore