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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul principio che una valutazione di merito non è sindacabile se non è arbitraria o manifestamente illogica. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’esito di un procedimento giudiziario non è sempre quello sperato e la possibilità di impugnare una decisione sfavorevole rappresenta una garanzia fondamentale del nostro ordinamento. Tuttavia, l’accesso ai gradi di giudizio superiori, in particolare alla Corte di Cassazione, è soggetto a regole precise. Quando queste non vengono rispettate, il risultato è un ricorso inammissibile, con conseguenze procedurali ed economiche significative. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare questo istituto.

Il Contesto del Ricorso

Il caso in esame nasce dall’impugnazione, da parte di un soggetto, di una sentenza emessa da una Corte d’Appello nel maggio 2024. Il ricorrente, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha presentato ricorso per Cassazione, affidando alla Suprema Corte il compito di riesaminare il provvedimento.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria impedisce alla Corte di entrare nel merito della vicenda, ovvero di valutare se la decisione della Corte d’Appello fosse giusta o sbagliata. L’inammissibilità blocca il giudizio sul nascere, concentrandosi esclusivamente sulla validità formale e sostanziale dell’atto di impugnazione stesso.

Le Conseguenze Economiche della Decisione

Una dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. La Corte ha infatti condannato il ricorrente a sostenere due tipi di oneri economici:
1. Pagamento delle spese processuali: i costi legati al procedimento di Cassazione da lui attivato.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: una sanzione pecuniaria, fissata in questo caso in tremila euro, che viene irrogata proprio per aver intrapreso un’azione giudiziaria rivelatasi infondata nei suoi presupposti procedurali.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore dell’ordinanza risiede nella motivazione con cui i giudici supremi hanno giustificato l’inammissibilità. La Corte ha ribadito un principio fondamentale del giudizio di legittimità: la valutazione dei fatti e delle prove operata dal giudice di merito (in questo caso, la Corte d’Appello) è incensurabile in sede di Cassazione, a meno che non sia il frutto di un palese arbitrio o non sia supportata da una motivazione manifestamente illogica. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ripresentare le proprie argomentazioni come se fosse un nuovo processo. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non riesaminare i fatti. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la decisione impugnata non presentasse tali vizi, rendendo il ricorso privo dei requisiti per essere accolto.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza evidenzia un messaggio chiaro: il ricorso per Cassazione deve essere fondato su vizi specifici della sentenza impugnata, legati a violazioni di legge o a difetti gravi della motivazione. Proporre un ricorso inammissibile, basato su una semplice riproposizione delle proprie tesi o su una critica alla valutazione dei fatti, non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche una condanna economica certa. È quindi essenziale, prima di adire la Suprema Corte, un’attenta analisi legale per valutare la reale sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge, al fine di evitare conseguenze pregiudizievoli.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione lo respinge senza esaminare il merito della questione, perché l’atto di impugnazione non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per quel tipo di giudizio.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, a titolo sanzionatorio, in favore della Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata di tremila euro.

Quando una decisione di un giudice di merito è considerata ‘incensurabile’ dalla Cassazione?
Una decisione è ritenuta incensurabile, e quindi non criticabile in sede di Cassazione, quando la valutazione dei fatti non è frutto di arbitrio e la motivazione che la sostiene non è manifestamente illogica. La Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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