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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché il motivo di impugnazione era troppo generico. L’imputato, condannato in appello, si era limitato a criticare la motivazione della sentenza senza specificare gli errori. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando la genericità dei motivi costa cara

Presentare un’impugnazione in un processo penale è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato secondo regole precise. Un ricorso inammissibile non è solo un’occasione persa, ma può comportare conseguenze economiche significative per chi lo propone. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci ricorda che la genericità dei motivi è un errore fatale, che impedisce al giudice di esaminare il caso nel merito e porta a una condanna alle spese.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna a cinque anni di reclusione emessa dal Tribunale di primo grado. La Corte d’Appello, in un secondo momento, aveva parzialmente riformato la sentenza, riducendo la pena a quattro anni e sei mesi e revocando le sanzioni accessorie, ma confermando la colpevolezza dell’imputato per i reati ascritti.

Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo: un presunto vizio di motivazione relativo all’affermazione della sua responsabilità penale. Successivamente, ha anche depositato una memoria per insistere sulle proprie ragioni.

L’Analisi della Cassazione sul ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile senza neppure entrare nel merito della questione. Il fulcro della decisione risiede nella valutazione del motivo di impugnazione, giudicato affetto da “eccessiva genericità”.

Secondo gli Ermellini, l’appellante si è limitato a censurare in modo vago la motivazione della sentenza della Corte d’Appello, senza però articolare una critica specifica e puntuale. In altre parole, non ha spiegato in che modo e per quali ragioni la Corte territoriale avrebbe sbagliato nel ritenerlo penalmente responsabile. Questa mancanza di specificità rende il ricorso non idoneo a superare il vaglio di ammissibilità.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha sottolineato che per contestare una sentenza non è sufficiente esprimere un generico dissenso. È necessario, invece, indicare con precisione le parti della motivazione che si ritengono errate, illogiche o contraddittorie, e spiegare perché. L’imputato, nel caso di specie, non ha adempiuto a questo onere, presentando un motivo di ricorso che non permetteva alla Corte di Cassazione di comprendere quali fossero le specifiche doglianze contro la decisione impugnata.

Di conseguenza, applicando i principi consolidati e richiamando l’articolo 616 del codice di procedura penale, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare il ricorso inammissibile. Ha inoltre rilevato che non vi erano elementi per ritenere che l’imputato avesse agito senza colpa nel determinare la causa di inammissibilità. Per questo motivo, alla declaratoria di inammissibilità è seguita la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di € 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’importanza della specificità dei motivi di impugnazione. Chi intende contestare una sentenza deve farlo in modo argomentato, dettagliato e pertinente. Limitarsi a una critica generica e astratta equivale a non presentare alcun motivo valido. La conseguenza, come dimostra questo caso, non è solo la conferma della condanna subita, ma anche l’aggiunta di un’ulteriore sanzione economica. Per avvocati e assistiti, la lezione è chiara: un ricorso efficace è, prima di tutto, un ricorso specifico.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile a causa della sua eccessiva genericità. Il ricorrente si è limitato a criticare la motivazione della sentenza d’appello senza articolare alcuna critica specifica o indicare le ragioni precise per cui la Corte avrebbe errato.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, equitativamente fissata dal giudice, in favore della Cassa delle ammende.

È sufficiente manifestare il proprio disaccordo con una sentenza per poterla impugnare efficacemente?
No, non è sufficiente. L’impugnazione deve contenere motivi specifici che contestino punti precisi della decisione, spiegando in modo chiaro le ragioni di diritto o di fatto per cui si ritiene che il giudice abbia sbagliato. Una critica generica non è considerata un motivo valido.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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