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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati erano generici e indeterminati. La Suprema Corte ha sottolineato che un ricorso, per essere valido, deve indicare in modo specifico gli elementi che contestano la decisione impugnata. A seguito della decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali, di una sanzione pecuniaria e alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile.

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Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: Le Conseguenze di Motivi Generici

Presentare un ricorso in Cassazione è una fase cruciale del processo penale, ma richiede un rigore formale e sostanziale imprescindibile. Quando i motivi di impugnazione sono formulati in modo vago, il rischio è quello di vedersi dichiarare un ricorso inammissibile, con conseguenze economiche non trascurabili. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica, sottolineando l’importanza della specificità nell’atto di impugnazione.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello territoriale che ne aveva affermato la responsabilità penale. La difesa dell’imputato aveva basato il proprio ricorso per Cassazione su un presunto ‘vizio di motivazione’ della sentenza di secondo grado. In altre parole, si sosteneva che i giudici d’appello non avessero adeguatamente giustificato le ragioni della loro decisione di condanna.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, dopo aver esaminato l’atto, ha emesso un’ordinanza perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende. Inoltre, è stato condannato a rimborsare le spese di rappresentanza e difesa sostenute dalla parte civile, una società di gestione autostradale, per un importo complessivo di 3.686,00 euro oltre accessori di legge.

Le Motivazioni: la genericità che rende un ricorso inammissibile

La ragione fondamentale della decisione risiede nella violazione dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. La Corte ha osservato che i motivi del ricorso erano formulati in maniera ‘generica per indeterminatezza’.

In pratica, la difesa si era limitata a denunciare un vizio di motivazione senza però specificare quali fossero gli elementi concreti su cui si basava la censura. Il ricorso non individuava i passaggi critici della sentenza impugnata né spiegava perché il ragionamento dei giudici d’appello fosse errato. Questa mancanza di specificità ha impedito alla Corte di Cassazione di comprendere appieno le critiche mosse e di esercitare la propria funzione di controllo. La motivazione della Corte d’Appello, al contrario, è stata giudicata puntuale nei fatti e corretta nell’applicazione del diritto, rendendo il ricorso dell’imputato un attacco vago e non un’analisi critica e circostanziata.

Le Conclusioni: le implicazioni pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’onere della specificità dei motivi di ricorso. Non è sufficiente lamentare un errore, ma è necessario ‘dialogare’ con la sentenza impugnata, indicando con precisione le parti che si contestano e le ragioni giuridiche di tale contestazione. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della condanna, ma anche un aggravio di costi significativo per il ricorrente. La decisione serve da monito per i professionisti legali sull’importanza di redigere atti di impugnazione dettagliati e ben argomentati, per evitare che il diritto di difesa venga vanificato da vizi formali che ne precludono l’esame nel merito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e indeterminati. La difesa non ha specificato gli elementi concreti posti a base della censura contro la sentenza impugnata, violando i requisiti dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali, al versamento di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle Ammende e alla rifusione delle spese legali della parte civile, liquidate in 3.686,00 euro oltre accessori di legge.

Cosa significa che i motivi di ricorso sono “generici”?
Significa che le critiche mosse alla sentenza impugnata sono formulate in modo vago, senza indicare con precisione quali parti della motivazione si contestano e per quali specifiche ragioni giuridiche. Un motivo generico non consente al giudice dell’impugnazione di comprendere il nucleo della doglianza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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