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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché i motivi addotti erano generici. L’appellante riproponeva questioni già decise dalla Corte d’Appello, come la richiesta di perizia psichiatrica, senza nuove argomentazioni. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione sulla Genericità dei Motivi

Presentare un ricorso in Cassazione richiede non solo il rispetto di rigidi requisiti formali, ma anche la formulazione di motivi specifici e non meramente ripetitivi di quanto già discusso nei gradi precedenti. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’ordinanza n. 11014/2024, ribadisce questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile proprio a causa della genericità delle censure mosse. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere meglio le ragioni e le conseguenze.

Il Caso in Esame: Un Appello Respinto in Partenza

La vicenda trae origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Brescia. Un imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidando la sua difesa a una serie di motivi. Tuttavia, come vedremo, la Suprema Corte non è nemmeno entrata nel merito della questione, fermandosi a una valutazione preliminare che ha segnato l’esito del procedimento.

L’Ordinanza della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso in camera di consiglio e ha emesso un’ordinanza di inammissibilità. La decisione si fonda su un’argomentazione netta e precisa: i motivi del ricorso erano generici e riproduttivi di censure già adeguatamente vagliate e respinte dal giudice di merito.

La Genericità dei Motivi: un Ostacolo Insormontabile

Il ricorrente aveva sollevato due questioni principali:
1. La mancata integrazione probatoria attraverso una perizia psichiatrica.
2. La mancata applicazione di pene sostitutive.

Entrambe le questioni, secondo la Cassazione, erano state già affrontate e risolte dalla Corte d’Appello con “corretti argomenti giuridici”. Il ricorso non introduceva nuovi elementi o critiche specifiche alla logicità della sentenza impugnata, ma si limitava a riproporre le stesse lamentele. Questo approccio rende il ricorso generico e, di conseguenza, inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione sul ricorso inammissibile

La Corte Suprema ha rilevato che i motivi dedotti erano “riproduttivi di censure già adeguatamente vagliate e disattese”. Questo significa che il ricorso non può essere una semplice riproposizione delle argomentazioni già sconfitte in appello. Per essere ammissibile, un ricorso in Cassazione deve individuare vizi specifici della sentenza impugnata (come vizi di legge o vizi logici della motivazione), non limitarsi a manifestare un generico dissenso con la decisione. La Corte ha sottolineato come la Corte d’Appello avesse già congruamente argomentato sia sul diniego della perizia psichiatrica sia sulla non applicabilità delle pene sostitutive. Pertanto, la riproposizione di tali doglianze, senza un confronto critico con le ragioni esposte nella sentenza di secondo grado, non supera il vaglio di ammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La conseguenza diretta della dichiarazione di inammissibilità è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende. Questa decisione serve da monito: l’accesso al giudizio di legittimità non è un terzo grado di giudizio nel merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla coerenza logica della motivazione. Proporre un ricorso generico non solo è inutile ai fini della difesa, ma comporta anche ulteriori e significative conseguenze economiche per l’imputato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti generici e riproduttivi di censure che erano già state adeguatamente esaminate e respinte con motivazioni corrette dalla Corte d’Appello.

Quali erano i motivi specifici presentati dal ricorrente?
I motivi principali riguardavano la mancata disposizione di una perizia psichiatrica e la mancata applicazione di pene sostitutive, questioni che la Corte d’Appello aveva già trattato e motivato nella sua sentenza.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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