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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per evasione. Il motivo, relativo alla mancata disapplicazione della recidiva, è stato giudicato aspecifico e generico, in quanto non si confrontava con la logica della sentenza impugnata. La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza della Specificità dei Motivi

Presentare un ricorso in Cassazione richiede non solo la conoscenza del diritto, ma anche una tecnica argomentativa precisa e puntuale. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda quanto sia cruciale la specificità dei motivi di ricorso. Un’impugnazione basata su argomentazioni generiche rischia di essere dichiarata ricorso inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione. Analizziamo insieme questa ordinanza per capire meglio.

I Fatti del Caso: L’impugnazione di una Condanna

Il caso trae origine dalla condanna di una persona per il reato di evasione, previsto dall’articolo 385 del codice penale. La Corte d’Appello aveva confermato la responsabilità penale dell’imputata. Contro tale decisione, la difesa ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la contestazione della mancata disapplicazione della recidiva, una circostanza che aggrava la pena per chi commette un nuovo reato dopo una condanna precedente.

La Decisione della Corte: La Dichiarazione di Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della questione sollevata (l’applicazione della recidiva), ma si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di impugnazione.

La Genericità come Vizio Fatale

Il cuore della decisione risiede nella valutazione del motivo di ricorso come ‘aspecifico’. Secondo i giudici supremi, le argomentazioni presentate dalla ricorrente erano del tutto generiche e non si confrontavano in modo critico e puntuale con le ragioni esposte nel provvedimento impugnato. In altre parole, la difesa non ha spiegato perché la motivazione della Corte d’Appello fosse errata, limitandosi a riproporre una doglianza astratta.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte ha sottolineato che la sentenza della Corte d’Appello presentava una motivazione ‘lineare e coerente’. Per avere successo in Cassazione, non è sufficiente esprimere un dissenso generico, ma è necessario ‘demolire’ l’impianto logico-giuridico della decisione precedente, evidenziandone vizi specifici, contraddizioni o violazioni di legge.

Il Principio di Specificità dei Motivi

Questo caso ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: i motivi di ricorso devono essere specifici. Chi impugna un provvedimento ha l’onere di indicare con chiarezza e precisione le parti della decisione che contesta e le ragioni giuridiche che supportano la sua critica. Un ricorso che si limita a enunciazioni di principio o a critiche vaghe non supera il vaglio di ammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Le conclusioni che possiamo trarre sono chiare. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è una mera formalità, ma una sanzione processuale per un’impugnazione mal formulata. La conseguenza diretta, come in questo caso, è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: l’accesso alla giustizia di ultima istanza richiede rigore, precisione e una critica argomentata e pertinente rispetto alla decisione che si intende contestare.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’unico motivo presentato è stato ritenuto ‘aspecifico’, ovvero generico e non in grado di confrontarsi criticamente con la motivazione logica e coerente della sentenza impugnata.

Qual era l’unico motivo di ricorso presentato?
L’unico motivo di ricorso riguardava la mancata disapplicazione della circostanza aggravante della recidiva.

Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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