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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati dall’imputato sono stati ritenuti generici e semplici ripetizioni di argomenti già respinti in appello. La decisione sottolinea che la Cassazione non può riesaminare il merito dei fatti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti dei Motivi di Appello

L’esito di un processo non sempre si conclude con il giudizio di Appello. Spesso, la parola finale spetta alla Corte di Cassazione, il cui ruolo, però, è ben definito. Un recente provvedimento, l’ordinanza n. 6149/2024, ci offre un chiaro esempio di quando un ricorso inammissibile viene respinto, evidenziando l’importanza di formulare motivi specifici e pertinenti. Analizziamo insieme questo caso per comprendere meglio i confini del giudizio di legittimità.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un individuo contro una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’imputato contestava la decisione dei giudici di secondo grado, sostenendo, tra le altre cose, l’insussistenza di una sua condotta penalmente rilevante e criticando la valutazione sulla sua recidiva. La difesa ha quindi cercato di ottenere un annullamento della condanna rivolgendosi al massimo organo della giurisdizione italiana.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con una decisione netta, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questo significa che i giudici non sono nemmeno entrati nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata la condanna al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del Codice di Procedura Penale.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile?

La Corte ha basato la sua decisione su principi procedurali consolidati. Le motivazioni possono essere riassunte in due punti fondamentali che ogni avvocato dovrebbe tenere a mente nel preparare un ricorso per Cassazione.

Genericità e Reiteratività dei Motivi

Il primo ostacolo che ha portato a un ricorso inammissibile è stata la natura degli argomenti presentati. La Cassazione ha osservato che le censure del ricorrente, relative alla ricostruzione dei fatti e alla valutazione della sua condotta, erano del tutto generiche. Ancor più grave, esse si limitavano a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. Quest’ultima, secondo la Cassazione, aveva fornito una motivazione completa, logica ed esaustiva. Riproporre gli stessi motivi senza sollevare specifiche questioni di legittimità (cioè di violazione di legge) equivale a chiedere alla Cassazione di rifare un processo già fatto, compito che non le spetta.

Apprezzamenti di Merito non Consentiti

Il secondo punto riguarda i motivi legati alla recidiva. Il ricorrente contestava la valutazione della gravità e specificità dei suoi precedenti penali. Anche in questo caso, la Corte ha ribadito che tali valutazioni sono “apprezzamenti di merito”, riservati esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado. La Corte di Cassazione ha il compito di verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, ma non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici che l’hanno preceduta. Tentare di farlo conduce inevitabilmente all’inammissibilità del ricorso.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame è un importante monito: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. È un giudizio di legittimità. Per avere successo, è essenziale presentare motivi specifici, che evidenzino vizi di legge o difetti di motivazione gravi e palesi, e non limitarsi a riproporre le stesse difese già respinte. La conseguenza di un ricorso mal impostato, come dimostra questo caso, non è solo la conferma della condanna, ma anche un ulteriore onere economico per il ricorrente.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte lo ha dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici, ripetitivi di quelli già respinti in appello con motivazione adeguata, e perché le doglianze sulla recidiva riguardavano apprezzamenti di merito non consentiti nel giudizio di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Ai sensi dell’art. 616 c.p.p., la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro (in questo caso 3.000,00 euro) in favore della cassa delle ammende.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di rivalutare le prove o i fatti del processo?
No, l’ordinanza conferma che la Corte di Cassazione non può compiere “apprezzamenti riservati al merito”. Il suo ruolo è limitato al controllo della corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità) e non può riesaminare i fatti come un giudice di primo o secondo grado.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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