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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché i motivi addotti erano generici. L’appellante si era limitato a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza contestare specificamente le ragioni della decisione impugnata. Tale mancanza di specificità ha portato alla dichiarazione di inammissibilità, con condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Necessità di Motivi Specifici

Quando si presenta un’impugnazione, non è sufficiente dissentire dalla decisione del giudice: è fondamentale articolare le proprie ragioni in modo chiaro e specifico. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda l’importanza di questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile proprio a causa della genericità dei motivi proposti. Questa analisi approfondisce le ragioni dietro tale decisione e le sue implicazioni pratiche per chiunque intenda contestare una sentenza.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Perugia. L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione contestando il giudizio di responsabilità formulato a suo carico. Tuttavia, l’atto di impugnazione si limitava a riproporre le medesime questioni già esaminate e respinte dal giudice del secondo grado, senza introdurre nuovi elementi o critiche puntuali alla motivazione della sentenza appellata.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2254/2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, la Corte non è entrata nel merito della questione, ovvero non ha valutato se le ragioni dell’imputato fossero fondate o meno. La decisione si è fermata a un livello preliminare, quello procedurale. Oltre a respingere il ricorso, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: la genericità che rende un ricorso inammissibile

Il cuore della decisione risiede nell’articolo 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, che sanziona con l’inammissibilità i ricorsi privi dei motivi specifici richiesti dalla legge. La Corte ha ritenuto il motivo di ricorso “generico” perché si fondava su argomenti che “ripropongono le stesse ragioni già discusse e ritenute inammissibili dal giudice del gravame”.
In altre parole, la difesa si era limitata a ripetere che mancavano gli elementi tipici del reato, senza però spiegare perché la valutazione della Corte d’Appello su quello stesso punto fosse errata. Manca, secondo i giudici, una “correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione”. Un’impugnazione efficace non può essere una semplice riedizione delle difese precedenti; deve invece confrontarsi direttamente con la motivazione della sentenza che si contesta, evidenziandone le presunte falle logiche o giuridiche.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’onere della specificità dei motivi di impugnazione. Chi intende ricorrere contro una sentenza deve redigere un atto che dialoghi criticamente con la decisione impugnata, non un documento che la ignori. La semplice riproposizione di argomenti già vagliati e respinti equivale a non motivare affatto, conducendo inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile. Le conseguenze non sono solo procedurali, ma anche economiche, data la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Pertanto, la redazione di un atto di appello o di ricorso richiede un’analisi attenta e mirata della sentenza di grado inferiore, individuando con precisione i punti da contestare e le ragioni a sostegno.

Cosa rende un ricorso inammissibile secondo questa ordinanza?
Un ricorso è dichiarato inammissibile quando i suoi motivi sono generici, ovvero quando si limitano a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dal giudice precedente, senza confrontarsi specificamente con la motivazione della sentenza impugnata.

È sufficiente ripetere le stesse difese in un atto di impugnazione?
No, non è sufficiente. La Corte di Cassazione chiarisce che la semplice riproposizione di argomenti già discussi, senza una critica puntuale alla decisione contestata, rende il motivo non specifico e, di conseguenza, l’intero ricorso inammissibile.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Oltre alla conferma della decisione impugnata, la dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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