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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 7 marzo 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della manifesta genericità dei motivi presentati. La ricorrente, che impugnava una sentenza della Corte d’Appello, non ha specificato in modo adeguato le sue censure relative alla prescrizione e al trattamento sanzionatorio. Di conseguenza, il ricorso è stato rigettato con condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Necessità di Motivi Specifici Secondo la Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale che richiede rigore e precisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda l’importanza di questi principi, dichiarando un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi addotti. Questa decisione sottolinea una regola fondamentale del processo penale: le critiche a una sentenza devono essere chiare, specifiche e pertinenti, non semplici lamentele astratte. Analizziamo insieme questo caso per comprendere meglio le implicazioni pratiche di tale principio.

Il Caso in Esame: Un Appello alla Corte di Cassazione

Una donna si rivolgeva alla Corte di Cassazione per impugnare una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo il 28 giugno 2024. Il suo ricorso si basava essenzialmente su due questioni: la presunta maturazione dei termini di prescrizione del reato e una critica al trattamento sanzionatorio che le era stato applicato. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della condanna o, in subordine, una pena più mite. Tuttavia, la formulazione del ricorso si è rivelata il suo punto debole.

La Decisione della Corte: Dichiarazione di Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 7 marzo 2025, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione ha impedito ai giudici di entrare nel merito delle questioni sollevate dalla ricorrente. La conseguenza diretta per la donna è stata non solo la conferma della sentenza d’appello, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per i casi di ricorsi inammissibili.

La Genericità come Causa di Inammissibilità

Il cuore della decisione risiede nella valutazione dei motivi del ricorso. I giudici hanno ritenuto che le argomentazioni della difesa fossero ‘insuperabilmente generiche’. In pratica, le censure erano state esposte in modo talmente vago da non consentire alla Corte di svolgere il proprio ruolo di controllo sulla legittimità della decisione impugnata. Non basta affermare un proprio diritto; è necessario dimostrare, punto per punto, dove e perché il giudice precedente avrebbe sbagliato, confrontandosi criticamente con le motivazioni della sentenza che si contesta.

Le Motivazioni della Sentenza: Perché un Ricorso Inammissibile viene respinto?

La Corte ha spiegato nel dettaglio le ragioni della sua decisione, analizzando separatamente i motivi del ricorso. Questo passaggio è fondamentale per comprendere i requisiti di un’impugnazione efficace.

L’Analisi del Motivo sulla Prescrizione

Il primo punto contestato, relativo alla prescrizione, è stato liquidato come generico perché la ricorrente non aveva fornito una ‘compiuta rappresentazione della sequela procedimentale’. In altre parole, non aveva ricostruito in modo chiaro e documentato tutte le fasi del processo necessarie a dimostrare che il termine di legge per la prescrizione fosse effettivamente maturato. Invocare la prescrizione senza offrire al giudice gli elementi concreti per verificarla equivale a una mera affermazione, priva di valore processuale.

La Critica al Trattamento Sanzionatorio

Analogamente, anche il secondo motivo, riguardante la sanzione, è stato giudicato inefficace. La Corte ha osservato che la critica era ‘stringata’ e consisteva in ‘censure generiche e prive di nesso critico con il percorso argomentativo delle sentenze di merito’. La difesa si era limitata a lamentare la pena senza spiegare perché la valutazione dei giudici di primo e secondo grado fosse errata, ingiusta o contraddittoria. Per contestare una pena, è necessario indicare quali criteri di legge non sarebbero stati rispettati o perché la loro applicazione sia stata palesemente illogica.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità negli Atti Giudiziari

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del diritto processuale: la specificità dei motivi di ricorso non è una mera formalità, ma una garanzia di serietà ed efficienza del sistema giudiziario. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta per il ricorrente, ma rappresenta anche un dispendio di risorse. Per chi opera nel diritto e per i cittadini, la lezione è chiara: un’impugnazione, per avere una possibilità di successo, deve essere costruita su argomentazioni solide, specifiche e puntualmente ancorate agli atti del processo e alle motivazioni della sentenza che si intende criticare. Le affermazioni vaghe e le lamentele astratte sono destinate a infrangersi contro il muro dell’inammissibilità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano ‘insuperabilmente generici’, ovvero non erano sufficientemente specifici e non si confrontavano criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

Quali erano i motivi del ricorso ritenuti generici?
I motivi ritenuti generici erano due: il primo, che invocava la prescrizione del reato, è stato respinto per non aver fornito una compiuta rappresentazione delle fasi processuali; il secondo, relativo al trattamento sanzionatorio, è stato giudicato una censura generica e priva di un nesso critico con le decisioni dei giudici di merito.

Quali sono state le conseguenze per la ricorrente della dichiarazione di inammissibilità?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver proposto un ricorso inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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