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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

Un individuo ha impugnato in Cassazione una sentenza di condanna della Corte d’Appello. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano generici e non contestavano specificamente tutti gli aspetti della decisione precedente, in particolare l’intensità del dolo. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza dei Motivi Specifici

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede massima precisione tecnica. Un errore nella formulazione dei motivi può portare a una dichiarazione di ricorso inammissibile, vanificando ogni possibilità di revisione della sentenza. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi di impugnazione possa essere fatale, ribadendo un principio fondamentale della procedura penale.

Il Caso: Appello contro una Sentenza della Corte di Palermo

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo del 26 settembre 2024. L’imputato, tramite il suo difensore, aveva deciso di impugnare la decisione di secondo grado, depositando i relativi motivi di ricorso il 15 aprile 2023. L’obiettivo era ottenere un annullamento o una riforma della condanna subita.

L’Errore Fatale: Un Ricorso Inammissibile per Genericità

L’esito del giudizio di legittimità è stato, tuttavia, negativo per il ricorrente. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione di tale drastica decisione risiede nella modalità con cui sono stati formulati i motivi di impugnazione. Le critiche sollevate si concentravano esclusivamente sulla ‘integrazione della minaccia e della violenza’, tralasciando completamente di contestare un altro elemento fondamentale della sentenza d’appello: l’intensità del dolo. In pratica, l’atto di appello era parziale e non attaccava in modo completo e specifico tutte le argomentazioni che avevano portato alla condanna.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte, nella sua ordinanza, ha rilevato come l’atto di appello mancasse di ‘alcuna deduzione specifica in ordine all’intensità del dolo’. Questo vizio procedurale è considerato gravissimo. Il giudizio di Cassazione non è una terza istanza di merito dove si possono riesaminare i fatti, ma un giudizio di legittimità, volto a verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Per questo, i motivi di ricorso devono essere specifici, chiari e devono attaccare puntualmente le parti della sentenza che si ritengono viziate. Un motivo generico, o che omette di contestare un punto cruciale della decisione impugnata, non permette alla Corte di svolgere il proprio ruolo. La mancata contestazione di un capo o di un punto della sentenza lo rende, di fatto, definitivo. Di conseguenza, l’intero ricorso è stato giudicato inidoneo a superare il vaglio di ammissibilità.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione della Corte si è conclusa con una dichiarazione di inammissibilità e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: la redazione di un ricorso per cassazione è un’attività che non ammette superficialità. Ogni affermazione contenuta nella sentenza di merito che si intende contestare deve essere oggetto di una critica specifica e argomentata. In caso contrario, il rischio concreto è quello di vedersi chiudere le porte della Suprema Corte con una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguente aggravio di spese per l’imputato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi di appello erano generici. L’imputato ha criticato solo alcuni aspetti della sentenza (minaccia e violenza), senza contestare in modo specifico altri punti decisivi, come l’intensità del dolo.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa insegna questa ordinanza a chi intende presentare un ricorso in Cassazione?
Questa ordinanza insegna che i motivi di ricorso devono essere specifici e devono contestare puntualmente tutti gli aspetti della sentenza che si ritengono errati. Omettere di contestare un punto della motivazione rende l’impugnazione su quel punto inefficace e può portare a una dichiarazione di inammissibilità totale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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