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Ricorso inammissibile: quando è troppo generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità del motivo presentato. L’imputato, che lamentava un vizio nella determinazione della pena, non aveva fornito elementi specifici a sostegno della sua tesi. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

Presentare un ricorso in Cassazione è un passo cruciale nel sistema giudiziario, ma deve essere fondato su basi solide e specifiche. Un ricorso inammissibile non solo non viene esaminato nel merito, ma può comportare significative conseguenze economiche per chi lo propone. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 7628/2024) offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi possa portare a tale esito, condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Genova. L’imputato contestava un presunto “vizio di motivazione” in relazione alla determinazione della pena base, ritenendola eccessiva. Sostanzialmente, il ricorrente chiedeva una pena ancora più mite di quella già inflitta in secondo grado.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito della questione sollevata (cioè, se la pena fosse giusta o meno), ma si è fermata a una valutazione preliminare. La Corte ha stabilito che i motivi presentati dal ricorrente erano troppo generici per essere presi in considerazione. Di conseguenza, ha condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro alla Cassa delle ammende.

Le motivazioni: perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?

La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri fondamentali. In primo luogo, ha evidenziato la genericità del motivo di ricorso. L’imputato non aveva indicato alcun elemento specifico che, se fosse stato considerato dalla Corte d’Appello, avrebbe potuto portare a una pena più mite. Limitarsi a lamentare la severità della pena senza argomentare in modo preciso e circostanziato quali aspetti siano stati trascurati o mal valutati non è sufficiente per un valido ricorso in Cassazione.

In secondo luogo, i giudici supremi hanno osservato che la Corte d’Appello aveva già operato una valutazione ponderata della situazione. Aveva, infatti, ridotto la pena inflitta in primo grado, escludendo l’aumento per la continuazione e tenendo conto sia della “pluralità di condotte” sia dei “numerosi precedenti penali” dell’imputato. La pena base era stata fissata discostandosi, seppur leggermente, dal minimo edittale proprio in virtù di questi elementi. Pertanto, la doglianza del ricorrente appariva non solo generica ma anche infondata alla luce del percorso motivazionale già seguito dal giudice di merito.

Conclusioni: Le conseguenze di un ricorso inammissibile

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine della procedura penale: l’onere della specificità dei motivi di ricorso. Chi si rivolge alla Corte di Cassazione deve articolare le proprie censure in modo chiaro, dettagliato e pertinente, indicando con precisione le violazioni di legge o i vizi logici che imputa alla sentenza impugnata. Un ricorso inammissibile perché generico non solo vanifica la possibilità di ottenere una revisione della decisione, ma attiva anche le sanzioni previste dall’art. 616 del codice di procedura penale. La condanna al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria serve a disincentivare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, tutelando l’efficienza del sistema giudiziario. Per gli avvocati e i loro assistiti, la lezione è chiara: la qualità e la precisione dell’argomentazione sono requisiti indispensabili per superare il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo era generico. Il ricorrente si è limitato a contestare la determinazione della pena senza indicare elementi specifici che, se considerati, avrebbero potuto giustificare un trattamento sanzionatorio più mite.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in questo caso?
In base all’art. 616 c.p.p., il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte d’Appello aveva già considerato elementi a favore dell’imputato?
Sì, la Corte di Cassazione ha evidenziato che la Corte d’Appello aveva già ridotto la pena, escludendo l’aumento per la continuazione e valutando la pluralità delle condotte e i precedenti penali per fissare una pena di poco superiore al minimo edittale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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