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Ricorso inammissibile: quando è troppo generico?

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per violazioni al Codice della Strada. I motivi, relativi alla prescrizione e alla carenza di motivazione, sono stati giudicati troppo generici e aspecifici, non confrontandosi criticamente con la sentenza impugnata. La decisione sottolinea la necessità di formulare impugnazioni precise e dettagliate.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione ribadisce i requisiti di specificità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e un’analisi critica del provvedimento impugnato. Una recente ordinanza della Suprema Corte ha ribadito questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché formulato in maniera troppo generica. Questa decisione offre spunti importanti sui requisiti necessari affinché un’impugnazione possa superare il vaglio di legittimità, evitando una declaratoria di inammissibilità e la conseguente condanna alle spese.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato era stato ritenuto colpevole di un reato previsto dal Codice della Strada, con una pena di due mesi e venti giorni di arresto e 2.000 euro di ammenda. Contro la sentenza di secondo grado, la difesa ha proposto ricorso per cassazione, articolando due principali motivi: la presunta violazione di legge per mancata declaratoria di estinzione del reato per prescrizione e la nullità della sentenza per carenza di motivazione.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La decisione si fonda su un’analisi rigorosa dei motivi proposti, giudicati inadeguati a mettere in discussione la sentenza impugnata. Secondo i giudici di legittimità, l’atto di impugnazione non può limitarsi a una lamentela generica, ma deve consistere in una critica argomentata e specifica, capace di confrontarsi punto per punto con le ragioni esposte nel provvedimento contestato.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha smontato entrambi i motivi di ricorso, evidenziandone la genericità.

1. Sulla Prescrizione:
Il primo motivo, relativo alla prescrizione del reato, è stato ritenuto infondato. La Corte ha osservato che il ricorrente non aveva tenuto conto dei periodi di sospensione del termine di prescrizione, correttamente calcolati dai giudici di merito. Il motivo di doglianza è stato definito ‘del tutto genericamente formulato’, poiché non si confrontava con le argomentazioni specifiche presenti nella sentenza d’appello che avevano già escluso l’estinzione del reato.

2. Sulla Mancanza di Motivazione:
Anche il secondo motivo è stato giudicato inammissibile per aspecificità. La Cassazione ha rilevato che la motivazione della Corte d’Appello era adeguata e sorretta da un apparato argomentativo logico e coerente. Il ricorso, invece di contestare criticamente tali argomentazioni, si limitava a lamentare una presunta carenza o illogicità in modo del tutto generico. La Corte ha colto l’occasione per ricordare, citando numerosi precedenti, che la funzione tipica dell’impugnazione è quella di una critica puntuale, che deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della richiesta.

Conclusioni

La declaratoria di ricorso inammissibile ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza rappresenta un monito fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario: la forma è sostanza. Un ricorso, per avere una possibilità di successo, deve essere un elaborato tecnico-giuridico preciso, che dialoghi criticamente con la decisione impugnata, evidenziandone errori specifici di diritto o vizi logici manifesti. Una semplice riproposizione di lagnanze generiche è destinata a scontrarsi con un’inevitabile declaratoria di inammissibilità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano troppo generici e aspecifici. Non si confrontavano criticamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, limitandosi a lamentele vaghe sulla prescrizione e sulla motivazione.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico e aspecifico’?
Significa che il motivo non identifica in modo preciso e dettagliato gli errori di diritto o i vizi logici della sentenza che si contesta. Invece di una critica puntuale, si limita a una doglianza generale senza indicare specificamente perché la decisione del giudice precedente sarebbe sbagliata.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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