Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Generico
Nel sistema giudiziario italiano, l’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato secondo regole precise. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come la superficialità nella redazione di un atto possa portare a una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative per il ricorrente. Questo articolo analizza la decisione, evidenziando l’importanza della specificità dei motivi di ricorso.
Il Contesto del Caso Giudiziario
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, datata 6 marzo 2024, che aveva confermato la sua condanna. L’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di portare la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio, per cercare di ribaltare la decisione.
La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile
Giunta al vaglio della Suprema Corte, l’impugnazione ha avuto vita breve. Con ordinanza del 25 novembre 2024, la Settima Sezione Penale ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si è fermata a un livello preliminare, quello procedurale. La Corte ha ritenuto che il ricorso mancasse di un requisito fondamentale: la specificità dei motivi.
La Genericità come Vizio Fatale del Ricorso
Il fulcro della decisione risiede nel concetto di ‘aspecificità’. Secondo i giudici, i motivi presentati dal ricorrente si limitavano a una ‘generica contestazione della motivazione’ della sentenza d’appello. In altre parole, l’atto di ricorso non instaurava un vero e proprio dialogo critico con la decisione impugnata. Mancava un ‘confronto con i passaggi argomentativi a fondamento della conferma della condanna’. Un ricorso efficace deve, infatti, smontare punto per punto le argomentazioni del giudice precedente, evidenziando specifici errori di diritto o vizi di motivazione. Un’opposizione generica e vaga non è sufficiente.
Le Motivazioni Giuridiche della Suprema Corte
La Corte di Cassazione ha osservato che limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi precedenti, senza affrontare le ragioni specifiche per cui sono state rigettate, equivale a non presentare un motivo di ricorso valido. La funzione del giudizio di cassazione non è quella di riesaminare i fatti, ma di controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Per questo, è indispensabile che il ricorrente indichi con precisione quali parti della sentenza ritiene errate e perché.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La declaratoria di inammissibilità ha comportato due conseguenze negative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, e più pesantemente, la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione viene irrogata quando l’inammissibilità è attribuibile a colpa del ricorrente, come nel caso di un ricorso palesemente privo dei requisiti minimi. Questa ordinanza serve da monito: la redazione di un ricorso per cassazione richiede rigore, precisione e un’analisi approfondita della sentenza che si intende impugnare. Un approccio superficiale non solo è destinato all’insuccesso, ma può anche comportare un aggravio di spese per il cliente.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché ritenuto ‘aspecifico’, ovvero si limitava a una contestazione generica della motivazione della sentenza precedente, senza confrontarsi in modo specifico con le argomentazioni che avevano portato alla conferma della condanna.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a causa dei profili di colpa riscontrati nella presentazione di un ricorso privo dei requisiti di legge.
Cosa significa che un motivo di ricorso non deve essere una ‘generica contestazione’?
Significa che non è sufficiente esprimere un disaccordo generico con la decisione del giudice. È necessario, invece, indicare con precisione quali parti della sentenza si contestano, quali norme si ritengono violate e perché la motivazione del giudice sarebbe illogica o errata.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 3608 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 3608 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 25/11/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a CROTONE il 21/08/1993
avverso la sentenza del 06/03/2024 della CORTE APPELLO di CATANZARO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi di ricorso,
OSSERVA
Ritenuto che il motivo di ricorso è aspecifico, in quanto si risolve in u generica contestazione della motivazione, senza alcun confronto con i passaggi argomentativi a fondamento della conferma della condanna;
Ritenuto dunque che il ricorso è inammissibile, conseguendone la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in ragione dei sottesi pro di colpa, a quello della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende,
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 25 novembre 2024