Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Limiti dell’Appello
L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui limiti del ricorso per Cassazione, sottolineando quando un’impugnazione rischia di essere dichiarata un ricorso inammissibile. Il caso riguarda un imputato che, dopo la condanna in Corte d’Appello, ha tentato di portare la sua causa davanti alla Suprema Corte, sollevando questioni sulla motivazione della sentenza, sul calcolo della pena e sulla mancata concessione di attenuanti. Tuttavia, la Corte ha respinto le sue argomentazioni, fornendo una lezione fondamentale sulla differenza tra un errore di diritto e una semplice discordanza con la valutazione dei fatti compiuta dai giudici di merito.
I Fatti del Processo
Un soggetto, condannato dalla Corte d’Appello di Napoli, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Le sue lamentele si concentravano su tre punti principali:
1. La motivazione per relationem: il ricorrente contestava il metodo con cui i giudici d’appello avevano motivato la sentenza, facendo riferimento a contenuti di altri atti processuali.
2. L’aumento di pena per la continuazione: si lamentava una mancanza di motivazione specifica per l’aumento della pena applicato in ragione della continuazione tra i reati.
3. Le attenuanti generiche: il ricorrente criticava la decisione di non concedergli le circostanze attenuanti generiche.
In sostanza, l’imputato chiedeva alla Suprema Corte di riconsiderare elementi già ampiamente discussi e decisi nei gradi di giudizio precedenti.
La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito delle questioni sollevate. La decisione si fonda su un principio cardine del nostro sistema processuale: il giudizio di Cassazione è un giudizio di legittimità, non un terzo grado di merito. Questo significa che la Suprema Corte non può riesaminare le prove o sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici che l’hanno preceduta. Il suo compito è verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza sia logica e non contraddittoria.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha spiegato in modo chiaro perché il ricorso non superava il vaglio di ammissibilità.
Ripetitività e Genericità dei Motivi
I giudici hanno osservato che i motivi del ricorso erano ‘meramente riproduttivi’ di argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice riproposizione delle stesse difese, ma deve individuare specifici vizi di legittimità della sentenza impugnata. Le critiche del ricorrente erano tese a sollecitare una ‘rivalutazione’ e una ‘alternativa rilettura delle fonti probatorie’, un’attività preclusa alla Corte di Cassazione.
La Validità della Motivazione ‘per relationem’
In merito alla critica sulla motivazione per relationem, la Corte ha specificato che la Corte territoriale aveva, in realtà, ‘ampiamente argomentato’ sugli elementi costitutivi dei reati, disattendendo con motivazioni adeguate le deduzioni difensive. La tecnica della motivazione per riferimento è legittima quando l’atto richiamato è conosciuto e il giudice dimostra di averne preso visione e di condividerne le conclusioni, come avvenuto nel caso di specie.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un messaggio importante per chi intende impugnare una sentenza penale davanti alla Corte di Cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con l’esito del processo. È necessario articolare censure precise che riguardino la violazione di norme di legge o vizi logici manifesti nella motivazione. Tentare di trasformare il giudizio di legittimità in una terza istanza di merito porta inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile. Le conseguenze non sono solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione economica a favore della Cassa delle ammende, come deterrente contro l’abuso dello strumento processuale.
Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se non rispetta i requisiti di legge, ad esempio quando i motivi sono una semplice ripetizione di argomenti già respinti in appello o quando chiedono alla Corte di riesaminare i fatti del caso, attività che non le compete.
Cosa significa che la Cassazione esercita un ‘sindacato di legittimità’?
Significa che il suo ruolo non è quello di stabilire chi ha torto o ragione sui fatti (giudizio di merito), ma di controllare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano fornito una motivazione logica e coerente per la loro decisione.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
Chi propone un ricorso dichiarato inammissibile viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 23971 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 23971 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 12/04/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 21/02/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
rilevato che il ricorso è inammissibile perché i motivi proposti, con cui il ricorrente ha censurato la motivazione per relationem, la mancanza di motivazione per gli aumenti di pena applicati a titolo di continuazione e la mancata concessione delle attenuanti generiche, sono tesi a sollecitare una rivalutazione e/o alternativa rilettura delle fonti probatorie, estranee al sindacato di legittimità, e sono meramente riproduttivi di profili di doglianza già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dal giudice di merito (si veda pagine 6 della sentenza impugnata);
considerato, in particolare, quanto alla doglianza sulla motivazione per relationem, che la Corte territoriale ha ampiamente argomentato in ordine agli elementi costitutivi dei reati contestati al ricorrente, avendo cura di disattendere le deduzioni difensive (vedasi pagine 4 e 5);
ritenuto che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616 cod. proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 12/4/2024