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Ricorso inammissibile: quando è privo di specificità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9386/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della sua manifesta genericità. La decisione sottolinea che l’impugnazione in sede di legittimità non può mirare a una nuova valutazione dei fatti, ma deve individuare vizi specifici e decisivi della sentenza contestata. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Spiega i Limiti dell’Impugnazione

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità delle impugnazioni, in particolare riguardo alla necessità di specificità dei motivi. Quando un ricorso si limita a contestare genericamente la valutazione dei fatti operata dai giudici precedenti, si scontra con una dichiarazione di ricorso inammissibile. Analizziamo nel dettaglio questa decisione per comprendere i principi che regolano l’accesso al giudizio di legittimità.

Il Caso in Analisi: un’Impugnazione Generica

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Ancona. L’imputato ha sollevato questioni relative alla sua responsabilità penale e al trattamento sanzionatorio ricevuto. Tuttavia, la Suprema Corte ha immediatamente rilevato una criticità fondamentale nel modo in cui l’impugnazione è stata formulata.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La decisione, sebbene concisa, è netta nell’affermare l’inadeguatezza dell’atto di impugnazione.

Le Motivazioni del Ricorso Inammissibile

La Corte ha basato la sua decisione su una serie di ragioni procedurali che meritano un’attenta analisi. Secondo i giudici, il ricorso era:

1. Privo di concreta specificità: I motivi presentati non erano sufficientemente dettagliati e specifici, limitandosi a una contestazione generica.
2. Volto a una rivalutazione del merito: Il ricorrente non ha evidenziato errori di diritto o vizi logici nella sentenza impugnata, ma ha tentato di proporre una ricostruzione alternativa dei fatti e una diversa valutazione delle prove. Questo tipo di analisi è di competenza esclusiva dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non della Corte di Cassazione, che è giudice di legittimità.
3. Scollegato dalle motivazioni della sentenza d’appello: Le argomentazioni del ricorso non si confrontavano adeguatamente con le ragioni esposte dalla Corte d’Appello. In pratica, il ricorrente ha ignorato le esplicitazioni del giudice precedente, riproponendo le stesse doglianze difensive già ampiamente esaminate e respinte con argomenti logici e giuridici corretti.

La Cassazione ha ribadito un principio cardine: un ricorso non può essere una mera riproduzione dei motivi d’appello, ma deve contenere una critica puntuale e argomentata della decisione che si intende impugnare, evidenziandone le specifiche falle giuridiche o logiche.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione tecnicamente ineccepibili. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è essenziale che i motivi siano specifici, pertinenti e focalizzati sui vizi di legittimità della sentenza, piuttosto che tentare di ottenere un terzo grado di giudizio sul fatto. La mancata correlazione tra le doglianze e le argomentazioni della decisione impugnata si traduce in un vizio che porta inevitabilmente all’inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. La specificità non è un mero formalismo, ma la sostanza stessa del diritto di impugnazione in sede di legittimità.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte lo ha dichiarato inammissibile perché era privo di concreta specificità, generico e tentava di ottenere una nuova valutazione delle prove e una ricostruzione dei fatti, compiti che non spettano alla Corte di Cassazione. Inoltre, il ricorso si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello.

Cosa non è consentito fare in un ricorso per Cassazione secondo questa ordinanza?
Secondo l’ordinanza, non è consentito chiedere alla Corte di Cassazione una rivalutazione delle fonti di prova o proporre una ricostruzione dei fatti alternativa a quella stabilita dai giudici di merito. Il ricorso deve concentrarsi su specifici errori di diritto o vizi logici della sentenza impugnata.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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