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Ricorso inammissibile: quando è privo di specificità

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile in materia penale, poiché privo di concreta specificità e volto a una non consentita rivalutazione dei fatti. L’ordinanza sottolinea che l’appello deve essere strettamente correlato alle motivazioni della sentenza impugnata. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali, di una sanzione pecuniaria e al rimborso delle spese delle parti civili.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, non basta semplicemente dissentire dalla decisione precedente. È fondamentale che l’atto sia redatto con criteri precisi, altrimenti si rischia una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguente condanna alle spese. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 2280/2024, offre un chiaro esempio di quali siano i limiti del giudizio di legittimità e i requisiti di specificità richiesti a un ricorso per essere esaminato nel merito.

Il Caso in Esame: un Appello Generico Contro la Condanna Penale

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna della Corte d’Appello di Milano. L’imputato contestava la sua responsabilità penale, ma secondo la Suprema Corte, lo faceva in modo generico e astratto. Il ricorso, infatti, non si concentrava su specifici errori di diritto o vizi logici della sentenza impugnata, ma si limitava a proporre una ricostruzione alternativa dei fatti e una diversa valutazione delle prove, argomenti già ampiamente esaminati e respinti dai giudici di merito.

I Criteri per un Ricorso Ammissibile: Specificità e Correlazione

La Corte ribadisce che il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito dove si possono riaprire le discussioni sui fatti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Per questo, un ricorso deve possedere caratteristiche precise.

La Mancanza di Specificità Concreta

Il primo motivo di inammissibilità rilevato è la mancanza di “concreta specificità”. Il ricorso è stato giudicato generico perché non indicava con precisione quali parti della motivazione della sentenza d’appello fossero errate e perché. Si limitava a riproporre le stesse argomentazioni difensive già presentate, senza un confronto critico con la decisione dei giudici di secondo grado.

Il Divieto di Rivalutare i Fatti

In secondo luogo, il ricorso tendeva a “prefigurare una rivalutazione delle fonti probatorie e/o un’alternativa ricostruzione dei fatti”. Questo è un errore comune ma fatale in Cassazione. Il ricorrente non può chiedere alla Suprema Corte di riesaminare le prove (ad esempio, le testimonianze) per giungere a una conclusione diversa da quella dei giudici di merito, a meno che non dimostri un “travisamento della prova”, cioè che il giudice abbia basato la sua decisione su un’informazione inesistente o palesemente distorta.

Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile

La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile non è priva di conseguenze. Oltre alla conferma della condanna, il ricorrente è stato obbligato a sostenere ulteriori costi.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione sottolineando che il ricorso era una mera riproduzione delle doglianze già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. Mancava una reale “correlazione tra la complessità delle ragioni argomentate nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione”. In altre parole, il ricorso non dialogava criticamente con la sentenza, ma la ignorava, riproponendo tesi difensive superate. Anche il richiamo alla violazione del principio “al di là di ogni ragionevole dubbio” è stato ritenuto infondato, poiché il ricorrente deve prospettare una ricostruzione dei fatti “inconfutabile” e non solo una versione alternativa, seppur plausibile.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza stabilisce un principio fondamentale per chi intende adire la Corte di Cassazione: il ricorso non può essere un pretesto per ottenere un nuovo giudizio sui fatti. Deve essere un’analisi tecnica e puntuale, mirata a individuare specifici vizi di legittimità della sentenza impugnata. In assenza di questi requisiti, il ricorso verrà dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, di una somma alla Cassa delle ammende (in questo caso, 3.000 euro) e alla rifusione delle spese legali in favore delle parti civili (qui liquidate in 2.000 euro).

Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se è privo di concreta specificità, se tende a una rivalutazione dei fatti già giudicati nel merito, o se manca di correlazione tra le proprie argomentazioni e quelle della sentenza impugnata.

Cosa significa che il ricorso è “privo di concreta specificità”?
Significa che i motivi del ricorso sono generici e non individuano in modo preciso gli errori di diritto o i vizi logici della decisione impugnata, limitandosi spesso a riproporre le stesse difese già respinte nei gradi precedenti.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
L’inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, di una somma in favore della Cassa delle ammende (in questo caso 3.000 euro) e alla rifusione delle spese legali sostenute dalle parti civili (in questo caso 2.000 euro oltre accessori).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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