Ricorso Inammissibile: le Conseguenze di un Appello Infondato
Presentare un appello alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è una strada percorribile senza solide basi giuridiche. Un ricorso inammissibile non solo non viene esaminato nel merito, ma può comportare serie conseguenze economiche per chi lo propone. Un’ordinanza recente della Suprema Corte offre un chiaro esempio di come la superficialità o la ripetitività dei motivi di ricorso possa portare a una condanna per le spese e a una sanzione pecuniaria.
I Fatti del Caso
Una persona, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello, decideva di presentare ricorso per Cassazione. I motivi dell’impugnazione si concentravano su due punti principali: primo, il presunto mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale; secondo, la mancata audizione di una testimone, vicina di casa dell’imputata, che a suo dire avrebbe potuto chiarire la sua posizione.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inappellabilmente inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della vicenda, poiché ha riscontrato vizi procedurali talmente evidenti da precludere qualsiasi discussione sulla fondatezza delle accuse. La decisione si è basata su una valutazione tecnica dei motivi presentati, ritenuti non idonei a superare il vaglio di ammissibilità.
Le Motivazioni dietro il Ricorso Inammissibile
L’ordinanza della Corte fornisce una spiegazione chiara e didattica delle ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Queste motivazioni sono fondamentali per comprendere come evitare errori simili.
Motivi Ripetitivi e Infondati
Il primo motivo di ricorso, relativo alla non punibilità e alla testimonianza, è stato giudicato “manifestamente infondato e meramente reiterativo”. Questo significa che la ricorrente si è limitata a riproporre le stesse identiche argomentazioni già presentate e correttamente respinte dalla Corte d’Appello. La Cassazione non è una terza istanza di giudizio sui fatti, ma un giudice di legittimità che valuta la corretta applicazione della legge. Ripetere doglianze già vagliate e disattese senza addurre nuovi e specifici vizi di legittimità rende il ricorso inutile e, quindi, inammissibile.
Motivi Nuovi non Ammessi in Cassazione
Il secondo motivo di ricorso è stato dichiarato inammissibile per una ragione ancora più netta: non era stato sollevato nel precedente grado di giudizio, ovvero in appello. Il sistema processuale prevede che le questioni vengano affrontate nei gradi di giudizio competenti. Introdurre per la prima volta un argomento davanti alla Corte di Cassazione, che avrebbe dovuto essere discusso in appello, costituisce una violazione delle regole procedurali che porta all’immediata inammissibilità del motivo stesso.
Le Conclusioni: Condanna alle Spese e Ammenda
Le conseguenze della declaratoria di ricorso inammissibile non sono state solo procedurali, ma anche economiche. La Corte ha condannato la ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione aggiuntiva non è automatica, ma viene inflitta quando, come in questo caso, la Corte ritiene che il ricorso sia stato proposto “in colpa”. Citando una sentenza della Corte Costituzionale (n. 186 del 2000), i giudici hanno stabilito che l’aver presentato un’impugnazione con motivi così palesemente infondati e proceduralmente scorretti costituisce una condotta colposa che merita di essere sanzionata per aver inutilmente impegnato il sistema giudiziario.
Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi sono manifestamente infondati, si limitano a ripetere argomenti già respinti nei gradi precedenti (meramente reiterativi), oppure se vengono sollevate per la prima volta questioni che dovevano essere dedotte in appello.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali. Inoltre, se la Corte ritiene che il ricorso sia stato presentato con colpa (ad esempio, perché palesemente infondato), può condannare il ricorrente al pagamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto in questo caso con una sanzione di 3.000 euro.
Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘meramente reiterativo’?
Significa che l’argomentazione presentata nel ricorso non fa altro che riproporre le stesse critiche e censure già esaminate e correttamente respinte dal giudice del grado precedente (la Corte d’Appello), senza introdurre nuovi e validi profili di legittimità.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27953 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27953 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME COGNOME
Data Udienza: 14/06/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a TODI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 13/09/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigr esaminati gli atti e il provvedimento impugNOME;
ritenuto che il ricorso è inammissibile in quanto: 1) il primo motivo è manifestamen infondato e meramente reiterativo di profili di censura, relativi al diniego della causa d punibilità di cui all’art. 131-bis cod. pen. ed alla mancata escussione della vicina di dell’imputata, già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dalla C territoriale (si vedano le pagine 4 e 5); 2) il secondo motivo non è stato dedotto in appello ritenuto che all’inammissibilità del ricorso consegue la condanna della ricorrente pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila da versare in favore della RAGIONE_SOCIALE delle ammende, non potendosi ritenere che la stessa abbia proposto il ricorso senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (Corte cost. n. 186 del 2000
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle ammende. Così deciso il 14 giugno 2024.