LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando e perché si paga

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 21 marzo 2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Torino. A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende. L’ordinanza evidenzia le conseguenze negative di un ricorso inammissibile, che comporta non solo la conferma della condanna ma anche un’ulteriore sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è un’opzione sempre percorribile. Un ricorso inammissibile non solo non viene esaminato nel merito, ma comporta anche conseguenze economiche per chi lo propone. Analizziamo un’ordinanza della Corte di Cassazione che illustra perfettamente questa situazione, chiarendo i rischi di un’impugnazione presentata senza i presupposti di legge.

I Fatti del Procedimento

L’ordinanza in esame trae origine dal ricorso presentato da una persona avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 2 ottobre 2024. Il testo del provvedimento della Cassazione è molto sintetico e non entra nel dettaglio dei fatti che hanno portato alla condanna nei gradi di merito. Si concentra esclusivamente sulla valutazione processuale del ricorso presentato.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

La Suprema Corte, riunitasi in camera di consiglio il 21 marzo 2025, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza diretta e immediata di questa decisione è stata duplice:
1. La sentenza della Corte d’Appello di Torino è diventata definitiva.
2. La parte ricorrente è stata condannata al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, la condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria è una conseguenza tipica prevista dal codice di procedura penale in questi casi. In via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:
* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso deve basarsi su precisi vizi di legge (violazione di legge o vizio di motivazione) e non può limitarsi a contestare la valutazione dei fatti compiuta dai giudici di merito.
* Presentazione fuori termine: L’impugnazione deve essere depositata entro i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Vizi di forma: L’atto deve rispettare determinati requisiti formali, a pena di inammissibilità.
* Proposizione da parte di un soggetto non legittimato: Solo le parti aventi diritto possono presentare ricorso.

La decisione di condannare il ricorrente al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua brevità, offre un’importante lezione pratica: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio eccezionale, riservato a censure di legittimità e non a un riesame del merito della vicenda. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è un esito neutro; al contrario, comporta la definitiva cristallizzazione della condanna e l’applicazione di una sanzione economica che può essere anche significativa. Pertanto, è fondamentale che la decisione di impugnare una sentenza in Cassazione sia preceduta da un’attenta e scrupolosa analisi da parte di un legale esperto, per valutare la reale sussistenza dei presupposti di legge ed evitare conseguenze pregiudizievoli per l’assistito.

Cosa succede quando un ricorso penale in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. Inoltre, il ricorrente viene generalmente condannato al pagamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte senza validi motivi di diritto.

Perché il ricorrente è stato condannato a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Questa condanna è una sanzione pecuniaria prevista dalla legge per i casi di ricorso inammissibile. Ha lo scopo di scoraggiare la presentazione di impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, che intasano il sistema giudiziario.

L’ordinanza spiega i motivi specifici per cui il ricorso è stato ritenuto inammissibile?
No, il testo dell’ordinanza fornito è sintetico e si limita a dichiarare l’inammissibilità e a statuire la condanna alla sanzione pecuniaria, senza entrare nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato a tale decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati