LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando è meramente riproduttivo

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile in quanto i motivi proposti erano una mera ripetizione di argomentazioni già valutate e respinte correttamente dalla Corte d’Appello. La decisione sottolinea che un appello deve contenere specifiche critiche alla sentenza impugnata e non limitarsi a riproporre le stesse difese. I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione su Appelli Ripetitivi

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione precedente. È necessario articolare motivi specifici e pertinenti che critichino la logica giuridica della sentenza impugnata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che un ricorso inammissibile è tale quando si limita a riproporre le stesse questioni già esaminate e respinte, senza aggiungere nuovi profili di censura. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: L’Appello contro la Sentenza della Corte di Firenze

Il caso trae origine dai ricorsi presentati da due individui avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze. I ricorrenti, attraverso i loro difensori, hanno proposto appello alla Suprema Corte di Cassazione, cercando di ribaltare la decisione di secondo grado.

Il nucleo della questione non risiedeva tanto nei fatti materiali alla base della condanna, quanto nella modalità con cui l’appello è stato strutturato e presentato alla Corte Suprema.

La Decisione della Corte: la dichiarazione di un ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. La ragione di tale drastica decisione risiede nel fatto che i ricorsi erano “meramente riproduttivi” di profili di censura già ampiamente vagliati e disattesi dai giudici di merito.

In altre parole, gli appellanti non hanno sollevato nuove critiche specifiche contro la motivazione della sentenza della Corte d’Appello, ma si sono limitati a ripetere le stesse argomentazioni difensive già presentate e giudicate infondate nel precedente grado di giudizio. Questo approccio rende il ricorso inammissibile per carenza di specificità e novità dei motivi.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su una valutazione precisa del lavoro svolto dai giudici di merito. Secondo l’ordinanza, le argomentazioni della Corte d’Appello erano:

* Giuridicamente corrette: Applicavano correttamente le norme di legge.
* Puntuali: Rispondevano in modo preciso a ogni doglianza difensiva.
* Coerenti: La motivazione era logica e non presentava contraddizioni interne.
* Immuni da manifeste incongruenze logiche: Il ragionamento seguito era solido e ben fondato sugli elementi processuali acquisiti.

La Corte ha specificato che questa valutazione si estendeva a tutti gli aspetti contestati, incluse le posizioni dei ricorrenti in merito alla recidiva, alle circostanze generiche negate e alla misura della pena inflitta. Dato che il ricorso non ha evidenziato vizi specifici nel ragionamento della Corte d’Appello, ma si è limitato a riproporlo, è stato giudicato inammissibile.

Le Conclusioni e le Conseguenze Pratiche

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato conseguenze significative per i ricorrenti. Ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, la Corte li ha condannati al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ha disposto il versamento di una somma di tremila Euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende.

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito dove ridiscutere i fatti, ma un giudizio di legittimità. Un ricorso, per essere ammissibile, deve individuare e contestare specifici errori di diritto o vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata. Riproporre semplicemente le stesse difese è una strategia destinata al fallimento e comporta ulteriori oneri economici.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato ritenuto ‘meramente riproduttivo’, ovvero si limitava a ripetere le stesse argomentazioni e censure già adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza presentare nuovi e specifici motivi di critica contro la sentenza impugnata.

Cosa significa che le argomentazioni dei giudici di merito erano ‘giuridicamente corrette’ e ‘immuni da manifeste incongruenze logiche’?
Significa che la Corte di Cassazione ha verificato che la decisione della Corte d’Appello era ben motivata, basata su una corretta applicazione delle norme di legge e priva di contraddizioni o errori logici evidenti nel suo ragionamento.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila Euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati