Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Manifesta Illogicità
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisca un ricorso inammissibile, specialmente quando le motivazioni addotte dal ricorrente vengono giudicate prive di logica giuridica. Questa decisione sottolinea l’importanza di presentare impugnazioni ben fondate, che si confrontino criticamente con le argomentazioni della sentenza che si intende contestare, per non incorrere in sanzioni.
I Fatti del Caso
Il caso nasce dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano. L’oggetto del contendere era l’affermazione della sua responsabilità penale. Il ricorrente, attraverso il suo appello, ha cercato di rimettere in discussione la propria colpevolezza, ma senza articolare una difesa che si confrontasse specificamente con il ragionamento seguito dai giudici di secondo grado.
La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile
La Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza numero 6143 del 2025, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso totalmente inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito della questione – ovvero, se l’imputato fosse o meno colpevole – ma si è fermata a un livello precedente, quello della validità stessa dell’atto di impugnazione.
La Corte ha stabilito che l’appello non poteva essere accolto perché le argomentazioni presentate erano deboli e non pertinenti. In conseguenza di questa declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Suprema Corte
Il cuore della decisione risiede nel concetto di “manifesta illogicità”. I giudici hanno spiegato che il ricorso inammissibile era tale perché contestava la responsabilità penale in modo generico. Invece di analizzare punto per punto le motivazioni della sentenza d’appello e dimostrarne le eventuali falle logiche o giuridiche, il ricorrente si è limitato a riproporre la propria versione senza un confronto costruttivo.
Secondo la Corte, un ricorso in Cassazione non può essere una semplice riproposizione delle proprie tesi. Deve, invece, individuare con precisione i vizi della sentenza impugnata. L’assenza di questo confronto critico e la palese debolezza delle argomentazioni hanno portato i giudici a qualificare il ricorso come manifestamente illogico, determinandone l’immediata reiezione.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza serve da monito: presentare un ricorso in Cassazione è un’attività che richiede rigore e precisione. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza; è necessario dimostrare, con argomenti solidi e pertinenti, perché quella sentenza è sbagliata secondo i canoni previsti dalla legge.
L’esito del caso dimostra che un’impugnazione superficiale o mal formulata non solo è destinata al fallimento, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende è una misura volta a disincentivare ricorsi dilatori o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. Pertanto, è fondamentale affidarsi a una difesa tecnica che sappia costruire un’argomentazione giuridica robusta e pertinente.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché contestava l’affermazione di responsabilità del ricorrente senza confrontarsi con le argomentazioni della sentenza impugnata e, inoltre, le sue motivazioni sono state giudicate manifestamente illogiche.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Cosa si intende per ‘manifesta illogicità’ di un ricorso?
Si intende che le argomentazioni presentate nel ricorso sono palesemente contrarie alle regole della logica e non costituiscono una critica valida e coerente alla decisione che si sta impugnando, rendendo l’atto legalmente inefficace.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 6143 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 6143 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 13/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato il 02/06/1993
avverso la sentenza del 14/05/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
MOTIVI DELLA DECISIONE
ritenuto che il ricorso di NOME COGNOME è inammissibile perché contesta l’affermazione della responsabilità del ricorrente senza confrontarsi con le argomentazioni che reggono la sentenza impugnata e, tantomeno, incitarne manifeste illogicità;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagàmento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 13 dicembre 2024
Il Consigl re estensore
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