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Ricorso inammissibile: quando è generico e perché

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché i motivi di appello sulla determinazione della pena erano generici. I ricorrenti non hanno contestato specificamente la motivazione della Corte d’Appello sulla gravità dei fatti e la personalità criminale, violando così i requisiti di specificità richiesti dalla legge.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui requisiti formali di un’impugnazione, sottolineando come un ricorso inammissibile per genericità non possa superare il vaglio della Suprema Corte. La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: i motivi di ricorso devono essere specifici e non limitarsi a una lamentela generale. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e le conclusioni dei giudici.

I Fatti di Causa

Tre individui, condannati dalla Corte d’Appello, hanno presentato ricorso per Cassazione. L’unico motivo di impugnazione sollevato riguardava la determinazione del trattamento sanzionatorio. I ricorrenti lamentavano una violazione dell’articolo 133 del codice penale, che elenca i criteri per la commisurazione della pena, e un vizio di motivazione da parte dei giudici di merito. Secondo la difesa, la pena inflitta era eccessiva e incongrua rispetto ai fatti contestati.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi presentati totalmente inammissibili. Di conseguenza, ha condannato i ricorrenti non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende. La decisione, sebbene drastica, è fondata su una solida base procedurale che merita attenzione.

Le Motivazioni e il concetto di ricorso inammissibile

Il cuore della decisione risiede nella valutazione della genericità del motivo di ricorso. La Corte ha stabilito che l’impugnazione era priva dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma impone che i motivi di ricorso indichino specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che li sostengono.

Nel caso specifico, la difesa si era limitata a contestare in modo generico l’eccessività della pena, senza però confrontarsi con le argomentazioni espresse dalla Corte d’Appello nella sentenza impugnata. I giudici di secondo grado avevano, infatti, motivato adeguatamente la loro decisione sulla base di due elementi chiave: l’oggettiva gravità della condotta e la personalità criminale degli imputati. I ricorrenti, omettendo di confutare punto per punto queste valutazioni, hanno presentato un ricorso inammissibile perché privo della necessaria specificità. In pratica, non basta affermare che una pena è ingiusta; è indispensabile spiegare perché, contestando analiticamente il ragionamento del giudice che l’ha determinata.

Conclusioni

Questa ordinanza della Cassazione serve come monito per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. La redazione di un ricorso non può essere un mero atto di dissenso, ma deve configurarsi come una critica puntuale e argomentata della decisione che si contesta. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato di una revisione della sentenza, ma comporta anche ulteriori conseguenze economiche per il ricorrente. La specificità non è un mero formalismo, ma un requisito essenziale per garantire che il processo di impugnazione si svolga correttamente, concentrandosi su critiche concrete e verificabili anziché su lamentele astratte.

Quando un ricorso contro la determinazione della pena viene considerato generico?
Un ricorso è considerato generico quando si limita a sostenere un’eccessività della pena senza confutare in modo specifico le argomentazioni dei giudici di merito, come quelle relative alla gravità della condotta e alla personalità dell’imputato, fallendo così nel rispettare i requisiti dell’art. 581 c.p.p.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, stabilita discrezionalmente dalla Corte, in favore della Cassa delle ammende (nel caso di specie, tremila euro).

Cosa si intende per ‘difetto di specificità’ in un ricorso?
Per ‘difetto di specificità’ si intende la mancanza, nell’atto di impugnazione, di un confronto critico e argomentato con le ragioni esposte nella sentenza impugnata. Il ricorrente non può limitarsi a riproporre le proprie tesi, ma deve contestare puntualmente il ragionamento del giudice precedente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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