Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un’opportunità cruciale per contestare una sentenza. Tuttavia, l’accesso a questo giudizio di legittimità è subordinato a requisiti rigorosi. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile, perché ritenuto generico, non solo venga respinto, ma comporti anche significative conseguenze economiche per chi lo propone. Comprendere le ragioni di tale decisione è fondamentale per chiunque si approcci al sistema giudiziario.
I Fatti del Caso
Una persona, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello di Milano, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione. L’atto di impugnazione articolava quattro distinti motivi di doglianza contro la sentenza di secondo grado. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della decisione precedente, contestandone la validità e le conclusioni a cui era pervenuta.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, esaminato il ricorso, ha emesso un’ordinanza per dichiararlo inammissibile. La conseguenza diretta di questa decisione non è stata solo la conferma definitiva della sentenza impugnata, ma anche la condanna della ricorrente a farsi carico delle spese processuali. In aggiunta, è stata disposta la condanna al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorsi inammissibili.
Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile?
Il cuore della decisione risiede nella valutazione della qualità del ricorso presentato. La Corte ha stabilito che l’impugnazione non superava la soglia di ammissibilità perché si profilava come “generica”. In altre parole, i motivi di doglianza non erano supportati da argomenti specifici e incisivi, capaci di minare la coerenza logica e giuridica del percorso argomentativo seguito dalla Corte d’Appello.
La Cassazione ha evidenziato come la sentenza impugnata, al contrario, offrisse una motivazione “persuasiva ed accurata”, pienamente coerente con le prove raccolte durante il processo. Questa solidità argomentativa riguardava sia la conferma della responsabilità penale dell’imputata, sia la definizione del trattamento sanzionatorio. Di fronte a una sentenza ben motivata, un ricorso inammissibile è quello che si limita a deduzioni generiche, senza entrare nel merito delle specifiche ragioni giuridiche e fattuali che sorreggono la decisione contestata.
Le Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Generico
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito, ma un controllo sulla legittimità della decisione. Pertanto, chi intende impugnare una sentenza deve articolare critiche precise, dettagliate e giuridicamente fondate. La presentazione di un ricorso generico non solo è destinata all’insuccesso, ma espone il ricorrente a conseguenze economiche rilevanti. La condanna alle spese e alla sanzione a favore della Cassa delle ammende serve da deterrente contro impugnazioni meramente dilatorie o prive di fondamento, garantendo l’efficienza e la serietà del sistema giudiziario di ultima istanza.
Perché il ricorso è stato respinto dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto “generico”. Non presentava argomenti specifici e validi capaci di mettere in discussione la coerenza logica della sentenza emessa dalla Corte d’Appello.
Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso inammissibile?
La ricorrente è stata condannata al pagamento di tutte le spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della “Cassa delle ammende”.
Come ha valutato la Corte di Cassazione la sentenza della Corte d’Appello?
La Corte di Cassazione ha ritenuto che la sentenza della Corte d’Appello fosse basata su una motivazione persuasiva, accurata e coerente con le prove raccolte, sia per quanto riguarda l’affermazione della responsabilità che per la determinazione della pena.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 3990 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 3990 Anno 2025
Presidente: IMPERIALI NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 22/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato il 24/02/1989
avverso la sentenza del 18/04/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOMECOGNOME
ritenuto che il ricorso -che articola quattro motivi di doglianza – non super la soglia di ammissibilità in quanto si profila generico s e non indica argo capaci di incidere sulla tenuta logica del percorso argomentativo della sente impugnata. Questa, contrariamente quanto genericamente dedotto, offre una persuasiva ed accurata motivazione, coerente con le prove raccolte, sia in ord la conferma della responsabilità (e, segnatamente alla individuazione de ricorrente) sia in ordine alla definizione del trattamento sanzionatorio (pagg della sentenza impugnata).
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma d euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento del spese processuali e al pagamento della somma di euro tremila alla cassa del ammende.
Roma, 22/10/2024