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Ricorso inammissibile: quando è generico e infondato

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9528/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché il motivo di appello, relativo alla mancata derubricazione di un reato, è stato giudicato aspecifico e manifestamente infondato. La Corte ha sottolineato che la precedente sentenza della Corte d’Appello aveva già adeguatamente motivato la sua decisione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando è generico e infondato

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e precisione. Un recente provvedimento della Suprema Corte, l’ordinanza n. 9528 del 2024, ci offre un chiaro esempio di come un’impugnazione generica porti a una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative per chi lo propone. Analizziamo insieme questo caso per comprendere i principi che regolano l’accesso al giudizio di legittimità.

I Fatti del Processo

Il caso nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte di Appello di Roma. L’imputato, tramite il suo difensore, aveva sollevato un unico motivo di doglianza: la violazione di legge per la mancata derubricazione del reato contestato in quello, meno grave, di tentata rapina impropria. Secondo la difesa, la qualificazione giuridica data dai giudici di merito era errata.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato il ricorso, ha emesso un’ordinanza di inammissibilità. Questa decisione significa che i giudici non sono entrati nel merito della questione sollevata, ma si sono fermati a un vaglio preliminare, riscontrando un difetto insanabile nell’atto di impugnazione stesso. La Corte ha stabilito che il ricorso non superava la soglia minima di ammissibilità, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e a versare tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Ritenuto Aspecifico

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Cassazione ha bocciato l’impugnazione. Il ricorso è stato definito ‘aspecifico e manifestamente infondato’. Ma cosa significa concretamente?

1. Aspecificità: Il motivo di ricorso non era sufficientemente dettagliato. Non basta affermare di non essere d’accordo con una sentenza; è necessario spiegare in modo preciso e puntuale perché la decisione dei giudici di merito sarebbe errata, confrontandosi criticamente con le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata. Nel caso di specie, la Corte ha rilevato che la Corte d’Appello aveva già spiegato ampiamente (nelle pagine 5 e 6 della sua sentenza) le ragioni del proprio decisum, ovvero perché non aveva proceduto alla derubricazione richiesta. Il ricorso non ha adeguatamente contestato queste motivazioni, limitandosi a riproporre una tesi generica.
2. Manifesta Infondatezza: La mancanza di argomenti critici specifici rende il ricorso non solo vago, ma anche palesemente privo di fondamento, al punto da non meritare un’analisi più approfondita.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Decisione

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione. Un ricorso inammissibile perché generico comporta non solo il rigetto dell’istanza, ma anche sanzioni economiche. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende serve a scoraggiare impugnazioni presentate in modo superficiale o dilatorio. Per gli avvocati e i loro assistiti, questo rappresenta un monito a redigere atti di impugnazione che siano specifici, pertinenti e che si confrontino in modo analitico con la sentenza che intendono contestare.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando, come in questo caso, i motivi presentati sono ‘aspecifici’ e ‘manifestamente infondati’, ovvero non contestano in modo chiaro e pertinente le ragioni giuridiche esposte nella sentenza precedente.

Qual era il motivo principale del ricorso in questo specifico caso?
Il ricorrente contestava la mancata derubricazione (cioè la riqualificazione in un reato meno grave) del reato ascrittogli, chiedendo che fosse considerato come tentata rapina impropria. La Corte ha ritenuto il motivo non sufficientemente argomentato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, stabilita in tremila euro in questo caso, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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