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Ricorso inammissibile: quando è generico e aspecifico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14732/2025, dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità e della mancanza di specificità dei motivi. L’impugnazione non contestava efficacemente l’identificazione del ricorrente, basata su elementi univoci. La decisione sottolinea l’importanza di formulare motivi di ricorso precisi, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza della Specificità dei Motivi

Nel processo penale, la presentazione di un ricorso è un diritto fondamentale, ma deve rispettare precisi requisiti di legge per essere esaminato nel merito. Un ricorso inammissibile è un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare della Corte, impedendo ai giudici di valutare la fondatezza delle doglianze. L’ordinanza n. 14732/2025 della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come la genericità e la mancanza di specificità dei motivi portino inevitabilmente a tale esito, con conseguenze economiche per il ricorrente.

I Fatti del Caso: Il Contesto del Ricorso

Un cittadino straniero proponeva ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione avverso un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. Il ricorso si basava su due motivi principali, entrambi volti a contestare l’identificazione del soggetto quale destinatario del provvedimento impugnato. La difesa sosteneva che l’identificazione non fosse certa e che il riferimento a un precedente provvedimento di cumulo non fosse sufficiente a risolvere ogni dubbio.

La Decisione della Corte e il concetto di ricorso inammissibile

La Suprema Corte ha rigettato completamente le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile. Secondo i giudici, i motivi presentati erano formulati in termini talmente vaghi e generici da non poter essere presi in considerazione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

L’analisi delle motivazioni della Corte permette di comprendere i criteri rigorosi applicati per valutare l’ammissibilità di un’impugnazione.

Il Primo Motivo: Genericità e Assertività

La Corte ha qualificato il primo motivo di ricorso come “assertivo e generico”. Il giudice dell’esecuzione, infatti, aveva basato la sua decisione su un elemento identificativo univoco. La difesa, nel suo ricorso, non ha contestato specificamente la validità o l’efficacia di tale elemento, limitandosi a sollevare un dubbio generico. La Cassazione, richiamando un suo precedente (Sez. 1, n. 29622/2022), ha ribadito che un motivo di ricorso deve andare oltre la mera affermazione e deve confrontarsi criticamente con le ragioni della decisione impugnata.

Il Secondo Motivo: Mancanza di Specificità

Anche il secondo motivo è stato giudicato privo di specificità. La difesa aveva criticato il riferimento a un provvedimento di cumulo, ma la Corte ha osservato che tale riferimento era puramente funzionale all’univoca identificazione del ricorrente. Il motivo di ricorso non sollevava una questione pertinente sull’esatta individuazione del cittadino straniero, ma si perdeva in una critica non rilevante ai fini della decisione. Un ricorso, per essere ammissibile, deve centrare il punto della controversia, senza divagare su aspetti non decisivi.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale della procedura penale: non basta avere un’opinione diversa da quella del giudice per impugnare una decisione. È necessario articolare motivi specifici, pertinenti e non generici, che attacchino il nucleo logico-giuridico del provvedimento contestato. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche costi significativi. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale, scoraggiando impugnazioni palesemente infondate e defatigatorie. Per i legali e i loro assistiti, la lezione è chiara: la precisione e la specificità non sono meri formalismi, ma l’essenza stessa di un’efficace difesa tecnica.

Quando un ricorso viene considerato generico e assertivo?
Un ricorso è considerato generico e assertivo quando si limita a formulare affermazioni vaghe senza confrontarsi specificamente con le argomentazioni logico-giuridiche del provvedimento impugnato. In questo caso, non è stato contestato l’elemento univoco usato per l’identificazione, rendendo il motivo privo di fondamento.

Perché il riferimento a un provvedimento di cumulo è stato ritenuto un motivo non specifico?
Il riferimento è stato ritenuto non specifico perché era meramente funzionale all’identificazione del ricorrente e il motivo di ricorso non sollevava una contestazione pertinente e diretta riguardo alla corretta individuazione della persona, risultando così irrilevante ai fini della decisione.

Cosa comporta la dichiarazione di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro (tremila euro) in favore della Cassa delle ammende, qualora non vi siano elementi per escludere la colpa nella proposizione dell’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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