Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza di Motivi Specifici
L’ordinanza n. 3950 del 2024 della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’importanza della specificità dei motivi di impugnazione. Quando un ricorso è formulato in termini vaghi, si scontra con una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze significative per l’imputato. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio i requisiti di un’impugnazione efficace.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Il difensore dell’imputato ha impugnato la decisione di condanna, contestando sia l’affermazione di responsabilità penale sia la determinazione della pena inflitta al suo assistito. Il ricorso è giunto così all’esame della Suprema Corte di Cassazione.
La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato i motivi presentati e li ha ritenuti del tutto inadeguati. La Corte ha concluso che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile.
L’Assenza di Critiche Concrete
Il fulcro della decisione risiede nella natura dei motivi addotti. La Corte ha evidenziato come le contestazioni fossero formulate in termini “del tutto apodittici e generici”. In altre parole, il ricorso si limitava a esprimere un dissenso generico rispetto alla sentenza di condanna, senza però entrare nel merito delle argomentazioni logico-giuridiche sviluppate dai giudici d’appello. Non veniva sollevata alcuna critica specifica né indicata una manifesta illogicità nel ragionamento della corte territoriale.
Le Conseguenze dell’Inammissibilità
La dichiarazione di inammissibilità non è una mera formalità. Essa comporta due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:
1. La condanna al pagamento delle spese processuali, ovvero i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.
Le Motivazioni Giuridiche
La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine del giudizio di legittimità. Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio nel quale si possono riesaminare i fatti nella loro interezza. Il suo scopo è controllare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Per questo, chi ricorre ha l’onere di indicare in modo preciso e puntuale quali sono gli errori di diritto o i vizi logici commessi dal giudice precedente. Un’impugnazione che si limita a riproporre le stesse difese già respinte o a contestare genericamente la valutazione delle prove, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza, è destinata a essere dichiarata inammissibile.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza serve da monito sulla necessità di redigere ricorsi per cassazione con estrema cura e precisione tecnica. Per avvocati e assistiti, la lezione è chiara: un ricorso inammissibile non solo rende definitiva la condanna, ma comporta anche un ulteriore aggravio economico. È indispensabile che l’atto di impugnazione non sia una mera lamentela, ma un’analisi critica e argomentata, capace di evidenziare le specifiche ragioni di illegittimità della decisione che si intende contestare. Solo un ricorso così strutturato ha la possibilità di superare il vaglio di ammissibilità e di essere esaminato nel merito dalla Suprema Corte.
Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché contestava la responsabilità dell’imputato e la determinazione della pena in termini del tutto apodittici e generici, senza confrontarsi in alcun modo con le argomentazioni sviluppate nella sentenza impugnata né indicarne manifeste illogicità.
Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Cosa significa che i motivi di un ricorso sono “apodittici e generici”?
Significa che le argomentazioni sono presentate come verità auto-evidenti, senza essere supportate da un ragionamento critico, e non affrontano in maniera specifica i punti logici e giuridici della decisione che si sta appellando.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 3950 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 3950 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 22/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 28/02/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Ritenuto che il ricorso presentato dal difensore di NOME COGNOME contesta in termini d tutto apodittici e generici la responsabilità dell’imputato e la stessa determinazione pena senza in alcun modo confrontarsi con le argomentazioni sviluppate nella sentenza impugnata o indicarne manifeste illogicità;
ritenuto, pertanto, che il ricorso va dichiarato inammissibile con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favor della Cassa delle ammende.
NOMEQ, NOME.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 22 dicembre 2023
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Il Consigliere estensore
Il PTsidente