LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando è generico e apodittico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3950/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano del tutto generici e apodittici. L’impugnazione non contestava in modo specifico le argomentazioni della sentenza di secondo grado. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza di Motivi Specifici

L’ordinanza n. 3950 del 2024 della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’importanza della specificità dei motivi di impugnazione. Quando un ricorso è formulato in termini vaghi, si scontra con una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze significative per l’imputato. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio i requisiti di un’impugnazione efficace.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Il difensore dell’imputato ha impugnato la decisione di condanna, contestando sia l’affermazione di responsabilità penale sia la determinazione della pena inflitta al suo assistito. Il ricorso è giunto così all’esame della Suprema Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato i motivi presentati e li ha ritenuti del tutto inadeguati. La Corte ha concluso che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile.

L’Assenza di Critiche Concrete

Il fulcro della decisione risiede nella natura dei motivi addotti. La Corte ha evidenziato come le contestazioni fossero formulate in termini “del tutto apodittici e generici”. In altre parole, il ricorso si limitava a esprimere un dissenso generico rispetto alla sentenza di condanna, senza però entrare nel merito delle argomentazioni logico-giuridiche sviluppate dai giudici d’appello. Non veniva sollevata alcuna critica specifica né indicata una manifesta illogicità nel ragionamento della corte territoriale.

Le Conseguenze dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità non è una mera formalità. Essa comporta due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:
1. La condanna al pagamento delle spese processuali, ovvero i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Le Motivazioni Giuridiche

La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine del giudizio di legittimità. Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio nel quale si possono riesaminare i fatti nella loro interezza. Il suo scopo è controllare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Per questo, chi ricorre ha l’onere di indicare in modo preciso e puntuale quali sono gli errori di diritto o i vizi logici commessi dal giudice precedente. Un’impugnazione che si limita a riproporre le stesse difese già respinte o a contestare genericamente la valutazione delle prove, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza, è destinata a essere dichiarata inammissibile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza serve da monito sulla necessità di redigere ricorsi per cassazione con estrema cura e precisione tecnica. Per avvocati e assistiti, la lezione è chiara: un ricorso inammissibile non solo rende definitiva la condanna, ma comporta anche un ulteriore aggravio economico. È indispensabile che l’atto di impugnazione non sia una mera lamentela, ma un’analisi critica e argomentata, capace di evidenziare le specifiche ragioni di illegittimità della decisione che si intende contestare. Solo un ricorso così strutturato ha la possibilità di superare il vaglio di ammissibilità e di essere esaminato nel merito dalla Suprema Corte.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché contestava la responsabilità dell’imputato e la determinazione della pena in termini del tutto apodittici e generici, senza confrontarsi in alcun modo con le argomentazioni sviluppate nella sentenza impugnata né indicarne manifeste illogicità.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.

Cosa significa che i motivi di un ricorso sono “apodittici e generici”?
Significa che le argomentazioni sono presentate come verità auto-evidenti, senza essere supportate da un ragionamento critico, e non affrontano in maniera specifica i punti logici e giuridici della decisione che si sta appellando.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati